Il Milan sarà il primo club nella storia a chiedere un "voluntary agreement". I rossoneri sono pronti a muoversi per evitare problemi nel caso in cui dovessero qualificarsi a una competizione UEFA il prossimo anno. Per questo il club ha deciso di adoperare questa sorta di autodenuncia, che consente di aggiustare i conti in un numero di anni concordati (di solito 3, ma si può arrivare a 5). Se dovesse arrivare la qualificazione in Europa League o in Champions League, i nuovi proprietari sanno che alla luce dei pesanti passivi registrati negli ultimi anni, la società non rispetterebbe i parametri del Fair Play Finanziario.
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Milan primo club a chiedere il “voluntary agreement”
Da qui, scrive il Corriere dello Sport, la decisione di cercare preventivamente un accordo con la UEFA. Il Milan potrebbe avere delle sanzioni, come la restrizione della lista, obiettivi di break even e sanzioni finanziarie legato al mancato raggiungimento degli obiettivi, ma non dovrà pagare subito la penale. Il ricorso al voluntary agreement gli consentirà, inoltre, di cancellare (almeno in termini di Fair Play) il passivo delle ultime tre stagioni, compreso il rosso della stagione 2016/17. Logico immaginare, dunque, che per arrivare in buone condizioni di rosa al 1 luglio 2017, il club decida di investire molto già a gennaio, per poi non andare in rosso anche l'anno successivo. Entro fine anno Marco Fassone spedirà la lettera con la quale il Milan farà richiesta ufficiale di avvalersi del voluntary agreement. A primavera andrà a Nyon con un business plan che prevede il pareggio di bilancio, anche attraverso un aumento dei ricavi garantito già dall'accordo tra i cinesi e Silvio Berlusconi.
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