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Cambiano gli allenatori, ma il problema rimane. Questo il succo dell'analisi dell'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport' sull'attuale situazione rossonera. Perché il Milan, giovedì sera, . E uno dei problemi maggiormente evidenti è quello del trequartista. 'Per svariate ragioni, non ci sono gli interpreti giusti', si legge in mattinata sulla rosea. Lo sa bene Mihajlovic, che aveva iniziato la stagione con il 4-3-1-2, salvo poi correggere in corsa e passare prima al 4-3-3 e poi al 4-4-2.
E ora sembra iniziarlo a capire anche Brocchi che, nel match interno contro il Carpi, ha deciso di affidare la trequarti a Kevin Prince Boateng. L'ex tecnico della Primavera è un fautore del rombo con il trequartista, questo il motivo per cui Silvio Berlusconi gli ha affidato la panchina della prima squadra. Ma l'idea di dare un'occasione a Boateng, che tanto piace al patron rossonero, sembra essere nata dalle assenze di Bertolacci e Kucka. Anche il ghanese, però, in condizioni ancora non accettabili, ha deluso parecchio.
Dopo gli esperimenti di Bonaventura che, secondo la gazzetta, 'non ha i tempi corretti', e di Boateng, ora manca solo quello di Honda. Anche se, a onor del vero, il giapponese ricopre il ruolo di trequartista in maniera troppo antica e . Mentre per Menez sembra valere lo stesso discorso per Boanteg. Il francese è ancora fuori condizione, difficile che gli venga data una chance nel delicato ruolo sulla trequarti. Le strade, a questo punto, sembrano essere due: andare avanti con Bonaventura o passare al 4-3-3. Un déjà vu praticamente.
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