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Milan, puoi battere la Juve, senti Tacchinardi: “Il Milan al 200% può battere la Juventus”

Edoardo Colombo

Il Milan tornerà a giocare una finale: sarà quella di Coppa Italia, a Roma contro la Juventus. E, secondo Tacchinardi, i rossoneri possono battere la Juve

Una volta era una gran partita. Una super sfida. Ogni angolo del globo era collegato. Signori, Milan-Juventus ti attaccava alla tv, ti faceva saltare sul divano. E ora, invece, qualcosa è cambiato. Non per tutti, sia chiaro. I bianconeri, infatti, sono una macchina trita-record: cinici, belli e divertenti. Da un lustro, ormai, dominano il panorama italiano, divorandosi i campionati come se fossero noccioline.

Per il Milan, però, il discordo è cambiato. Da una serie di stagione, i rossoneri, navigano a vista. In Via Aldo Rossi, ormai, mancano lungimiranza e programmazione. Le macro aree della società sono staccate, distanti tra le parti. Questo sabato, tuttavia, non ci sarà spazio per le polemiche, per i dibattiti, per le voci sul futuro assetto societario.

Si, Milan-Juventus, almeno per novanta minuti, tornerà ad essere una partita di cartello. Le quote, ovviamente, non sorridono al Milan, ma c’è chi, apertamente, sostiene: i rossoneri ce la possano fare. “Il Milan al 200% può battere la Juve, ma ora è messo male. Non ha i giocatori nemmeno per ambire al 3°-4° posto in campionato”. Parola di Alessio Tacchinardi, ex difensore della Vecchia Signora. Insomma uno che di calcio ci capisce.

L’ex calciatore, poi, ai microfoni di tuttojuve.com, ha continuato così: “E' una gara secca, può succedere di tutto. Sicuramente è una sfida che rievoca partite storiche, come la finale di Champions e quella di Supercoppa a New York. Si affrontano due società blasonate, con due tifoserie importanti e due maglie pesanti. Il Milan l'ho visto male, è un problema mentale e fisico. La Juve la vedo nettamente favorita e penso che la sconfitta di Verona abbia fatto bene alla squadra di Allegri.  La Juve deve andare al massimo e se va al massimo ti trita. Il Milan è stato fortunato nel sorteggio, ma quando arrivi in fondo non conta ciò che hai fatto. L'Atletico in Champions ha avuto un percorso più duro del Real in Champions. Subentra anche la casualità, sicuramente se avesse giocato contro squadre più forti non so se il Milan sarebbe arrivato in finale. Le aspettative e le pressioni ti rallentano. La Juve conosce le insidie di una partita secca”.