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Molti sono i punti interrogativi che albergano dentro ogni tifoso milanista in questo periodo, tra lo sconforto e il disfattismo ad emergere di più è comunque la voglia di ripartire subito tornando a grandi livelli già dalla prossima stagione. C'è chi storce il naso e c'è chi reputa l'attuale dirigenza ormai incapace di intendere e di volere,ma c'è anche chi sfoglia all'indietro di qualche pagina il proprio almanacco sportivo e riesce a ritrovare la speranza.
La Juventus del post calciopoli (ora giustamente osannata e incensata) ha faticato non poco a tornare ai vertici, sono infatti proprio cinque le stagioni di passione che i tifosi bianconeri hanno dovuto patire prima di riemergere dalle sabbie mobili in cui si trovavano, tante quante il Milan ad oggi. Alla prima in serie B sono seguite due stagioni comunque molto dignitose concluse con un terzo e un secondo posto, ma è dopo due settimi posti consecutivi che ha avuto inizio la vera rinascita di un club oggi tornato solido e vincente.
Andrea Agnelli è subentrato a Cobolli Gigli,Marotta e Paratici hanno sostituito Secco e Blanc,mentre Antonio Conte è stato scelto da giusto condottiero,dopo sei allenatori messi nel tritatutto in cinque anni: Deschamps, Corradini, Ranieri, Ferrara, Zaccheroni e Del Neri (ad oggi uno in piu del Milan). Una situazione a dir poco familiare. La storia del calcio insegna che le speranze sono nelle certezze, le certezze nelle idee,ed i successi nascono dal coraggio di metterle in pratica in prima persona, o lasciando spazio a chi ne ha di nuove.
Daniele Censi
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