Domani, giovedì 18 febbraio, sarà in vendita la biografia di Kevin-Prince Boateng, centrocampista classe 1987 del Milan, dopo i due anni e mezzo trascorsi in Germania, nella fila dello Schalke 04. Proprio da un quotidiano tedesco, l'autorevole 'BILD', filtrano le prime anticipazioni su quello che potrà essere letto sulla biografia del ghanese. Rivelazioni importanti, che hanno quasi del clamoroso, che riguardano il passato recente di Boateng.
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MILAN, rivelazioni clamorose nella biografia di BOATENG
Nel 2010, Michael Ballack, capitano della Nazionale tedesca, dovette infatti saltare il Mondiale in Sudafrica per via di una lesione ai legamenti della caviglia destra, procuratagli proprio da Boateng, all'epoca centrocampista del Portsmouth, nel corso della finale di F.A. Cup tra i 'Pompeys' ed il Chelsea, allenato in quella staqgione da Carlo Ancelotti. Nella sua biografia, Boateng ha raccontato di come alcuni compagni di Nazionale di Ballack, addirittura, gli mandarono dei messaggi di ringraziamento per aver infortunato il loro capitano!
L'episodio, ha ricordato la BILD, e riportato oggi in Italia da 'Gazzetta.it', accadde il 15 maggio 2010, quando Boateng, con un duro intervento, costrinse Ballack ad uscire, infortunato, dal campo al 44'. La stampa tedesca, cartacea e televisiva, sparò a zero su Boateng, nato e cresciuto proprio in Germania. “Durante la partita Ballack mi ha dato uno schiaffo – ha scritto Boateng nella sua autobiografia –. L'arbitro Chris Foy però non se ne accorse. In molti nei talk show dei giorni successivi dissero che avevo premeditato di fargli male per fargli saltare il Mondiale. Sono stupidaggini, chi lo dice non ha mai giocato a calcio. In quasi ogni partita ci sono scontri del genere. Non si pensa ai Mondiali in quei momenti. Lui dovette uscire, io presi il giallo. Per me la storia era finita lì”. Questo, nonostante tra Boa e Ballack non c'era mai stato un gran rapporto, per via di alcuni scontri di gioco accaduti sin da quando Boateng, appena 18enne, si affacciava in Bundesliga con la maglia dell'Hertha Berlino per affrontare il Bayer Leverkusen di Ballack.
Ma non è finita qui. Perché, secondo quanto anticipato dalla BILD, qualche nazionale tedesco ringraziò Boateng per quel fallo. “La cosa ironica di tutta questa storia – ha ricordato Boateng – è che qualche nazionale tedesco mi ringraziò. 'Bene che non c'è', mi scrissero. All’interno della squadra non era ben visto. Nessuno era contento saltasse i Mondiali, io per primo non lo ero, ma alcuni pensavano che senza di lui sarebbe stato perfino meglio”. Non furono, però, giorni facili per Boa, che si trovò costretto a fronteggiare l'ira del popolo tedesco: “Una sera stavo portando fuori la spazzatura. Un signore sugli 80 mi vide e mi fece il dito medio. Mi rigarono la macchina. Oggi saprei gestirlo, all'epoca no. Le cose peggiori furono le minacce di morte. Mi arrivarono lettere a casa nelle quali mi veniva scritto: 'Negro, bisognerebbe ucciderti col gas', oppure 'Stupreremo la tua donna'. Queste carinerie le denunciai alla Polizia. Mi muovevo solo con le guardie del corpo. Mio fratello mi consigliò di scusarmi personalmente, ma io lo avevo fatto sul campo, anche se Ballack ancora oggi nega”.
Nella biografia, Boateng, , parla anche di Roberto Di Matteo, allenatore italiano che, l'anno scorso, avallò la decisione del club di Gelsenkirchen di sospenderlo per scarso impegno e disciplina. “Avevo sentito solo cose belle su di lui. Anche da Drogba, a cui avevo telefonato e che lo aveva avuto al Chelsea. Ero convinto che sarebbe arrivato un grande allenatore. La storia poi è andata diversamente, anche se non ho mai avuto problemi diretti con lui. La squadra però lo ha seguito solo per una settimana. Ha cercato di tenere un modo di guidare la squadra, con uno stile inadatto. C’erano tanti giovani, erano affamati, ma lui non dava loro il cibo giusto”.
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