Interessante analisi tattica, questa mattina, su 'La Gazzetta dello Sport', sul Milan di Sinisa Mihajlovic, soprattutto alla luce delle ultime due gare disputate, contro Fiorentina ed Empoli, prime partite del girone di ritorno in Serie A. Il Milan, si può leggere sulla 'rosea', indossa da qualche settimana lo stesso abito: baricentro basso, linee strette, copertura della propria area e contropiede. Un gioco 'di rimessa' che Mihajlovic ha da sempre teorizzato in provincia, e che ora ha trovato attuazione anche in rossonero poiché si tratta della soluzione in cui lui si trova meglio, e quella nella quale i giocatori concedono al tecnico maggiore fiducia.
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MILAN, spirito provinciale: ma servono gambe e testa
Il Milan, adesso, scrive 'La Gazzetta dello Sport', crede nei propri mezzi, è più ordinato ed organizzato anche se, spesso, peccano di difensivismo. Come successo ad Empoli, dove i numeri sono stati schiaccianti: appena il 38% di possesso palla, 230 passaggi in meno dei toscani, baricentro della squadra troppo basso (47,7 metri). Al 'Castellani', tra l'altro, pur essendo andato due volte in vantaggio, il Milan non ha cambiato atteggiamento, puntando sull'attesa e sulle ripartenze: soluzione che non ha pagato per mancanza di aggressività e poiché i contropiede non sono stati né rapidi né continui. Anzi, il Diavolo ha palesato lentezza di gambe e di 'testa'.
FASE DIFENSIVA. Secondo la 'rosea', contro squadre che corrono, e giocano, come l'Empoli, per esempio, la coppia di centrocampo composta da Riccardo Montolivo e Andrea Bertolacci non funziona e sarebbe stato opportuno, magari, schierare dall'inizio lo slovacco Juraj Kucka, che assicura sostanza al settore mediano. O, almeno, mandarlo in campo dopo il nuovo vantaggio siglato da Giacomo Bonaventura.
FASE OFFENSIVA. Mihajlovic, nel post partita di Empoli, ha detto come al Milan siano mancati cinismo e cattiveria per chiudere la partita. In realtà, secondo 'La Gazzetta dello Sport', i rossoneri non hanno poi collezionato chissà quante palle gol, rimaste più che altro 'potenziali', sulla carta, proprio perché la squadra, che riconquistava il pallone troppo bassa, era lenta nel ripartire. Tra l'altro, si sottolinea, il 4-4-2 di Mihajlovic assomiglia sempre più ad un 4-4-1-1, con Carlos Bacca terminale offensivo, ed una seconda punta (M'baye Niang, a gara in corso Kevin-Prince Boateng o Mario Balotelli) che si muove alle sue spalle. Ecco perché, teorizza 'La Gazzetta dello Sport', quale soluzione 'alternativa' per il gioco del Milan, si potrebbe inserire un mediano accanto ad un regista, per trasformare nel corso delle partite il 4-4-2 in un 4-2-3-1 che darebbe più opzioni a Mihajlovic e potrebbe rendere imprevedibile la manovra rossonera.
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