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Milan, tutti contro la dirigenza. Anche gli azionisti sbottano

Lorenzo Romagna

Anche gli azionisti, oggi pomeriggio, durante l'assemblea dei soci, hanno sbottato. L'attuale dirigenza rossonera è sempre più con le spalle al muro

Dopo le lamentele dei tifosi, che continuano a contestare e , arrivano anche quelle dei piccoli azionisti. Insomma, in casa rossonera sbottano tutti e l'attuale dirigenza sembra essere sempre più con le spalle contro al muro. . Il risultato? L'impensabile. Quello che a Milano, sponda rossonera, non era avvenuto mai in 30 anni di presidenza Silvio Berlusconi. Anche i piccoli azionisti ora si sono rivoltati, tanto da richiedere per la prima volta in 30 anni un nuovo consiglio di amministrazione ( i nomi proposti).

Una situazione che era già stata anticipata dall'avvocato Giuseppe La Scala, . Sono state tantissime le domande e le richieste portate all'ordine oggi pomeriggio dall'assemblea dei soci. Con gli azionisti indirizzati tutti verso un unico obiettivo: quello di invitare la dirigenza a vendere la società. "La situazione è peggiorata anno dopo anno, a partire dal 2011", ha tuonato l'azionista Gatti, accompagnato poi da Boriani, che ha continuato: "Troppi allenatori, non viene dato loro il tempo di lavorare. E come s’intende fronteggiare il vistoso calo di abbonati?".

Parole e accuse che si sono susseguite e che hanno portato ad una domanda unanime: il Milan ha un progetto per invertire questo trend negativo? Un dubbio che lo stesso Adriano Galliani ha provato a chiarire dopo oltre un'ora di tempo preso per rispondere a tutte le richieste degli azionisti. "Il progetto Casa Milan rientra nel finalncial fairplay, a tal proposito, ad oggi, ha avuto circa seicento mila presenze con fatturato di 6,4 mln. ", le parole dell'amministratore delegato rossonero, che hanno poco convinto i presenti.

Tanto che, dopo la risposta di Galliani, l'assemblea è stata chiusa con il duro attacco di Edoardo Barone: "Quanto accaduto negli ultimi cinque anni di gestione drammatica del Club, di cui gli eventi più recenti sono l’emblema, dimostra come si stia perdendo l’identità Milan, con essa il fascino dei colori rossoneri e conseguentemente il valore del nostro brand". Dichiarazione che non lasciano spazio ad altre interpretazioni, se non quella di un invito alla dirigenza a farsi da parte.

Così non va più. E anche i piccoli azionisti, così come i tifosi, sono stufi di essere presi in giro da una dirigenza sempre più assente. Una guerriglia, quella iniziata dall'assemblea dei soci, volta a proseguire fino a quando Silvio Berlusconi non deciderà di lasciare il Milan nelle mani di persone vogliose di tornare ad investire. "", le parole di La Scala al termine dell'assemblea. A buon intenditore poche parole.