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Più che "Peluca", forse sarebbe il caso di chiamarlo "Giano", la divinità romana famosa per esser raffigurata con due facce, perchè Carlos Bacca, in fondo, è proprio come lui. E’ sempre stata la sua pecca, quella di prender cinque in pagella se non riesce a segnare. Carlos, si sa, non è un attaccante moderno. Non è uno di quegli giocatori che aiuta i compagni di squadra quando c'è da impostare e non si sacrifica più di tanto quando serve difendere. Il colombiano se non segna e per fortuna del Milan accade poche volte, diventa un vero e proprio peso per la squadra che, bisogna dire, spesso e volentieri non lo serve a dovere.
La partita con il Torino, la prima del campionato appena cominciato, è stata uno strappo alla regola. Bacca in quell’occasione è stato servito a rete almeno cinque volte dai propri compagni che gli hanno permesso di mettere a segno la sua prima tripletta in carriera, con tanto di pallone recapitato a casa per il proprio figlio. Bacca è un attaccante vero, un bomber d’area di rigore che sa fare benissimo il suo mestiere, vale a dire segnare. Se ha due occasioni, almeno una la risolve in gol. Ma quando il bomber di Barranquilla non viene servito dai compagni, diventa un fantasma e in questi casi i rossoneri si ritrovano di fatto a giocare in dieci. Nelle ultime due uscite del Milan si è visto chiaramente, nelle sconfitte contro Napoli e Udinese, ma anche la scorsa primavera quando diventò un vero e proprio caso tanto da parlare apertamente di cessione in estate, nonostante le 18 reti segnate al primo anno in Italia.
Tornando alla partita di ieri, i terzini non hanno certo brillato in fase offensiva e quando hanno spinto spesso hanno sbagliato anche i cross più semplici (vediAbate). Le cose non sono andate meglio per le ali del tridente: Suso non ha ancora capito che a calcio si gioca in undici e non da soli, mentre Bonaventura ha vissuto una giornata davvero storta. Per finire i centrocampisti, ieri Montolivo, Poli e Sosa non lo quasi mai chiamato in causa con passaggi filtranti o lanci millimetrici. Forse, dopo il feeling che il numero 70 del Milan ha acquisito con Niang, l’unico che alla lunga potrà agevolare il difficile compito di Bacca è proprio , che ieri a sorpresa è stato tra i migliori in campo.
Il “Peluca”, così lo chiamavano ai tempi di Barranquilla, deve essere servito in maniera più costante durante le partite e Montella siamo sicuri che stia già trovando una soluzione a questo problema. Perché con un Bacca a mezzo servizio i rossoneri rischiano di giocare tutte le partite in dieci.
Ruggero Daluiso
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