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MILAN, un lusso chiamato ‘programmazione’

Luca Fazzini

Il Milan inizia a gettare le basi future, tra giocatori chiamati a guidare i rossoneri nelle stagione venture e un'Europa più vicina, ma manca un tassello..

Le basi del nuovo Milan ci sono quasi tutte. Da diverse stagioni si attende l'anno zero, che sembra finalmente essere arrivato. In questa annata, infatti, il Milan pare aver definitivamente trovato una strategia ed essersi stabilizzato, con giocatori destinati ad essere perni del futuro (Donnarumma, Romagnoli, Bonaventura, ma anche Bacca, seppur con qualche anno in più sulla carta d'identità). Anche l'ultimo mercato ha confermato un netto risparmio: nessun soldo speso in uscita, ma anche tanti milioni risparmiati da cessione e monte ingaggi (De Jong, Cerci, Suso...). A tutto ciò si aggiungono i risultati che la squadra sta ottenendo in campo: con la finale di Coppa Italia ad un passo e una posizione discreta in campionato, infatti, l'Europa non è più un miraggio, ma è diventato anzi un obiettivo da dover raggiungere a tutti i costi.

La possibilità di programmare il futuro, dunque, c'è: un futuro basato su un nucleo stabile (i giocatori già citati), ma anche sull'Europa e una crescita costante. Tutto positivo? Non proprio, perchè a pensarci bene il Milan versione 2016-2017 non ha ancora un allenatore certo e questo dubbio influisce e influirà sicuramente anche su questa stagione. Ecco il motivo per cui, tramite i risultati, Sinisa Mihajlovic dovrà confermarsi guida del Milan anche per l'anno prossimo e soprattutto convincere il presidente Berlusconi.