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Milan, una sconfitta che brucia, ma che rafforza

Vincenzo Montella, allenatore del Milan, Getty Images
I rossoneri escono sconfitti ma non piegati dalla gara dell'Olimpico, dove un gol di Nainggolan ha regalato il successo alla Roma. Il bicchiere però è mezzo pieno

Redazione

Come da prassi, Vincenzo Montella fotografa in maniera puntuale la realtà rossonera: “In 16 partite non ho mai trovato una squadra che giocasse meglio del Milan”. A valle del match dell’Olimpico, nonostante i rimpianti per le occasioni gettate al vento ed il rammarico dei numerosi giovani milanisti in campo per l’immeritato risultato finale, emerge una grande verità: il Milan torna a essere una big del nostro calcio, come afferma con la consueta lucidità Luciano Spalletti, tecnico della Roma.

E’ innegabile che nella gara di ieri sera il Milan abbia dimostrato, dopo un inizio non semplice, una buona personalità e una discreta fisicità, specialmente nella zona mediana del campo, arrivando persino a sopraffare nel primo tempo, per possesso palla e qualità di palleggio, il centrocampo della Roma.

Questo è con ogni probabilità il dato che più conforta mister Montella. La qualità mostrata ieri da un centrocampo assolutamente inedito, in cui ha particolarmente brillato per tenacia e dinamismo il rientrante Andrea Bertolacci a fianco di Manuel Locatelli e del positivo Mario Pasalic, testimonia la piena acquisizione del credo predicato dal tecnico campano.

Piena convinzione in sè stessi ed integrazione del gruppo: così Montella riesce a sopperire alle assenze dei suoi fedelissimi (Giacomo Bonaventura e Jurai Kucka su tutti) facendo esprimere alla squadra un calcio piacevole e di qualità.

Alla luce di ciò non sorprendono più le belle prestazioni fornite dal Milan contro le altre big del campionato: le belle e vincenti prove contro Lazio e Juventus, il pareggio ottenuto a Firenze e la quasi vittoria contro l’Inter, le onorevoli sconfitte di Roma e Napoli indicano che il progetto è partito e il cammino – verso obiettivi ambiziosi – giusto.

Del resto, come ha sottolineato Montella, una squadra giovane – età media di 23 anni – che gioca tante partite di spessore in così breve tempo, è certamente da elogiare: il tecnico non lesina complimenti ai suoi ragazzi, orgoglioso com’è di aiutare la squadra a rafforzare sempre di più l’autostima.

E i numeri gli danno piena ragione: i rossoneri hanno accumulato, dopo 16 giornate, ben sette punti in più rispetto alla scorsa stagione. Inoltre, l’aver raccolto sin qui 32 punti in 16 gare, con una media di due punti a partita, ad oggi significa terzo posto in classifica e, a tendere, vuol dire certa qualificazione all’Europa League – obiettivo confermato da Montella - con un strizzata d’occhio ai preliminari di Champions League.

Un patrimonio tecnico e umano da non disperdere, anzi da valorizzare: questo il mandato di Vincenzo Montella che, sebbene impegnato a tenere alti attenzione e morale in vista delle durissime sfide contro Atalanta in campionato e Juventus in Supercoppa, guarda con speranza all’imminente mercato di gennaio per poter rendere ancora più competitivo questo valido gruppo.

Enrico Maggioni

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