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Parlando con un milanista o con uno juventino in questi giorni ci si accorge facilmente che non è un momento come tutti gli altri nel corso dell'anno. I giorni non si scandiscono più secondo i giorni della settimana, ma con il conto alla rovescia: lunedì era -6, martedì -5, mercoledì -4 e così via, fino a sabato sera, quando a San Siro scatterà l'ora di Milan-Juventus.
Non è mai una partita come tutte le altre. Milan-Juve è una di quelle sfide che non ti prendono a cazzotti lo stomaco solo durante i 90', ma ti accorgi che sta arrivando giorni prima. A dire il vero si aspetta dal momento in cui viene sorteggiato il calendario. C'è chi ha prenotato mesi prima il viaggio per raggiungere lo stadio, c'è chi ha atteso con ansia l'inizio della vendita dei biglietti per paura di perdere il posto migliore o quello fortunato. Ma stavolta c'è di più, perché dopo tanti anni questo Milan-Juve vale anche per la classifica. I rossoneri sono secondi e la Juventus è solo cinque lunghezze più avanti. Ottenere i tre punti, per l'una e per l'altra, può significare tantissimo.
Ecco perché Vincenzo Montella ha cercato di mantenere un profilo basso, come aveva preannunciato, nel corso della conferenza stampa. L'Aeroplanino ha provato a smorzare la tensione, proiettandosi già verso la sfida di Genova di martedì, ma c'è stato un momento che l'ha tradito. Una frase ha lasciato intendere quanto stia aspettando questa gara. Poche parole, ma che hanno lanciato un messaggio chiarissimo. "Domani sera voglio emozionarmi allo stadio". Come un condottiero che chiama a supporto i propri uomini, Montella ha richiamato tutto il popolo rossonero, chiedendogli di sostenere la squadra, dall'inizio alla fine.
In cambio? In cambio il Milan darà tutto ciò che ha nel rettangolo verde. L'atmosfera si preannuncia da grande notte e di norma il Milan le grandi notti non le sbaglia, ma siamo sicuri che questo sia il vero Milan? Domani sarà un'ottima occasione per controllare. Una brutta partita, più che una sconfitta, lascerebbe delusi tutti i tifosi. Per la prima volta dopo anni il tifo milanista si sta riavvicinando alla squadra, si aspetta che dia il massimo e giochi una grande gara. In parole povere, gli undici in campo dovranno essere all'altezza degli 80000 sugli spalti. Deve essere un meccanismo perfetto che spinga a vicenda gli uni e gli alti: la squadra dovrà far emozionare i tifosi e viceversa. Solo così anche Montella, per la prima volta da allenatore del Milan, potrà emozionarsi.
Per l'Aeroplanino si può parlare di match più importante della propria carriera. È arrivato in finale di Coppa Italia con la Fiorentina, è vero, ma alcune partite valgono molto di più. La finale di Coppa la giochi solo per te stesso, per portare a casa un trofeo e se non ci riesci ci starai male, ma lo farai da solo. Match come Milan-Juventus sono fatti di rivalità, di sfottò, di tensione e rabbia che in caso di sconfitta si portano avanti almeno fino al match di ritorno. I tifosi milanisti, però, possono guardare il lato positivo: quando Milan-Juventus è coincisa con una finale, nel 2003, hanno vinto. E probabilmente se i tifosi bianconeri vorranno aspettare il match di ritorno potranno farlo in eterno.
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