Tutto pronto: alle 20:45 di questa sara, a San Siro, andrà di nuovo in scena . Seconda contro prima della classe. 7 Champions League contro 32 scudetti. A San Siro, insomma, ci sarà un nuovo appuntamento con la storia. Con 'La Gazzetta dello Sport', stamattina in edicola, che ha provato ad esaminare la partita, in particolar modo le due squadre che scenderanno in campo. Il Milan di Vincenzo Montella, con un'identità tattica che sembra già definita, e la Juventus di Massimiliano Allegri, con uno spessore tecnico di gran lunga superiore rispetto a quello dei rossoneri. Il Milan ha accorciato le distanze in classifica sulla Vecchia Signora (sono 5 i punti che dividono le due squadre, ndr), ma il tecnico milanista - precisa la rosea - pare più avanti rispetto ad Allegri nell'assemblaggio della squadra.
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Montella ha il gioco, Allegri i giocatori. Ma la partita si deciderà in regia
Il Milan, che non può contare sui fuoriclasse, sembra giocare un calcio molto più verticale rispetto a quello che Montella applicava alle sue ex squadre. Si compatta e specula sull'errore altrui. Aggredisce l'avversario in alto sul campo e ne scompagina le trame alla fonte. La Juventus, al contrario, fin qui è stata sempre salvata dai suoi campioni piuttosto che dal gioco. E il tecnico bianconero, nelle ultime partite, ha fatto capire di essere intenzionato, in caso di necessità, anche di passare alla difesa a quattro. L'unico ruolo che pare rimanere troppo scoperto in casa Juve è quello del regista, che fino a 18 mesi fa era ricoperto da Pirlo e che stasera sarà occupato da Hernanes. Il nodo cruciale, scrive la gazzetta, potrebbe essere proprio in cabina di regia. Dove anche per stasera, tornando in casa rossonera, Vincenzo Montella sembra intenzionato a far giocare il giovane Manuel Locatelli.
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