Il piccolo-grande capolavoro di Doha, sta consacrando definitivamente Vincenzo Montella tra i grandi allenatori; e’ il mister, infatti, il vero grande acquisto del Milan 2016-2017 che sembra aver finalmente imboccato l’uscita del tunnel lungo almeno 3 stagioni. Montella, a detta sia dei giocatori che degli osservatori esterni, si sta rivelando essere l’uomo in più dei rossoneri e se la squadra ha finalmente ritrovato competitività in campionato ed ha conquistato dopo 5 anni di assoluto digiuno la Supercoppa il merito è in gran parte dell’ex bomber di Samp e Roma che in pochi mesi e contro tutti i pronostici ha saputo dare la sua impronta al nuovo corso rossonero.
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Montella ha rivoluzionato il Milan: e non chiamatela fortuna…
Montella, innanzitutto, è riuscito a dare una svolta mentale ai giocatori milanisti: dopo annate deludenti, in cui è stato spesso accusato di non avere carattere, il gruppo rossonero sta finalmente dimostrando di avere personalità e capacità di soffrire e reagire alle difficoltà. Fin dalle prime partite la squadra é sembrata molto più solida a livello mentale ed il lavoro del mister ha finito per creare uno spogliatoio unito, nel quale tutti remano dalla stessa parte. Altri grandi meriti di Montella sono quelli di aver puntato sui giovani (Locatelli, Pasalic su tutti), di aver recuperato qualche giocatore che non veniva ritenuto adatto alla causa (Suso e Paletta su tutti) e di aver dato un’organizzazione tattica ben precisa alla sua squadra. Tutti coloro che scendono in campo sanno infatti perfettamente cosa devono fare e ognuno di loro è sempre pronto a dare una mano al compagno in difficoltà.
Inoltre, l’ex tecnico viola, ha dimostrato grandissima intelligenza e flessibilità adattando le sue idee di gioco ai giocatori a disposizione preferendo puntare sull’organizzazione difensiva, sulla compattezza e sulle ripartenze piuttosto che insistere sulla ricerca spasmodica del possesso palla, marchio di fabbrica della sua Fiorentina. Solo in qualche rara occasione, Montella ha dimostrato qualche lacuna nei cambi a partita in corso ma a parziale scusante bisogna ammettere che la qualità delle riserve lascia molto a desiderare. Dopo le prime partite in molti parlavano di fortuna ma agli occhi dei più attenti le differenze tra questo Milan e quello delle passate stagioni erano già evidenti. Nei mesi successive, poi, i buoni risultati hanno dimostrato definitivamente che questo nuovo ciclo rossonero, seppur ancora agli albori, sta nascendo su solide basi e non sulla casualità di uno o due risultati.
Montella infatti, ha trasformato ambiente e giocatori, i quali sembrano nuovamente essere al centro del progetto e vogliosi di far parte del rilancio del Milan; tutto questo a differenza delle ultime annate, dove, salvo qualche tanto raro quanto effimero segmento di campionato, la sensazione é che i giocatori andassero in campo senza mai dare il 100% o comunque essendo consapevoli che qualunque fosse stato il risultato finale nulla sarebbe cambiato.
Se le qualità tecniche della rosa, quest’anno, sono rimaste invariate (o sui singoli sono addirittura peggiorate) non c’è paragone sulla forza mentale e sull’organizzazione del gruppo. Quest’anno il Milan, anche quando è uscito sconfitto dal campo, ha sempre lottato fino all’ultimo dando la sensazione di essere sempre in partita. L’ultimo, dolce, esempio si è avuto a Doha dove dopo 20 minuti di grande difficoltà la squadra si è pian piano riorganizzata iniziando a macinare il proprio gioco e finendo per tenere in scacco la Juventus. Chi parla di fortuna quindi, si limita solo a commentare qualche singolo episodio (volendo se ne potrebbero citare anche di sfortunati) mentre 4 mesi di campionato e di risultati inattesi hanno eletto Montella come assoluto protagonista.
Gaetano De Pippo
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