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Montella salva il Milan con la sua mentalità

Vincenzo Montella, allenatore del Milan
"Ho creduto nella rimonta, forse perché non sono qui da tre anni…" Montella è consapevole del pessimismo che c'è in casa Milan e sta cercando di salvare i rossoneri, per ora ci sta riuscendo

Redazione

Le parole di Vincenzo Montella nel post partita della gara con il Sassuolo sono chiare: negli ultimi tre anni il maggior problema del Milan è stato di tipo psicologico.

I giocatori scendevano in campo con paura e senza certezze, dovuto anche ai continui cambi di allenatori e moduli. Nella scorsa stagione una partita così sarebbe finita sicuramente con una sconfitta, senza possibilità di una reazione che potesse ribaltare il risultato. Tante, troppe volte la squadra rossonera si spegneva al primo errore o al primo gol subito. Spesso, anche quando era in vantaggio, la squadra si ritirava nella propria metà campo rinunciando ad attaccare per paura di non riuscire a mantenere il risultato.

È vero, ancora è troppo presto per dirlo, ma sembra che mister Montella stia riuscendo a salvare il Milan dai fantasmi del passato e dal pessimismo che ormai da qualche anno circonda l’ambiente. Se per il gioco ancora ci vuole tempo, il maggior merito dell’allenatore napoletano in queste prime partite è sicuramente quello di aver dato fiducia e sicurezza alla squadra. Nella rosa rossonera mancano giocatori di personalità che possano prendere in mano la squadra nei momenti difficili. Montella lo sa e sta cercando questa caratteristica non nei singoli ma nel gruppo, attraverso la messa in pratica di un’idea di gioco ben precisa che possa dare tranquillità a chi scende in campo. I risultati si vedono, i rossoneri provano sempre a proporre gioco, c’è il possesso palla anche se non sempre è fluido e i terzini in fase offensiva si trasformano in ali. È evidente che la squadra crede nel proprio allenatore e prova a seguire le sue idee senza paura.

La partita di domenica sembrava essere l’ennesimo ritorno a quel Milan impaurito e confuso che ci accompagna da qualche anno a questa parte. Sul 3 a 1 per gli avversari si stava profilando una sconfitta che per gli errori e la portata sarebbe stata devastante. La reazione successiva ha sorpreso un po’ tutti e, dopo l’episodio del rigore su Niang, la squadra ha iniziato a crederci veramente mostrando un carattere che non si vedeva da tempo, ribaltando il risultato.

La cura dell’aspetto psicologico si può notare anche nelle parole del tecnico rossonero rilasciate ai giornalisti. “Montolivo ha giocato benissimo le ultime tre partite. Oggi l’ho visto in calo e ho voluto mettere un ragazzo libero di testa in un momento difficile”. Montella ha colto perfettamente il punto e sa di aver bisogno di giocatori che scendono in campo tranquilli e fiduciosi per non ricadere negli incubi degli ultimi anni. L’inserimento di Locatelli è stato fondamentale non tanto per l’uscita del Monto ma per l’ingresso di un giocatore in fiducia come il giovanissimo centrocampista rossonero, che infatti si è dimostrato decisivo con il gol del pareggio.

Altro fattore determinante sono stati appunto i cambi. Quando i giocatori che subentrano cambiano la partita non si sa mai se sia stato bravo l’allenatore nella lettura del match o se abbia sbagliato la formazione iniziale. In questo caso sembra proprio la prima opzione, in quanto, soprattutto inserendo la fisicità e l’atletismo di Niang, Montella è riuscito a sfruttare il calo fisico degli uomini di Di Francesco, che venivano da 7 partite in 22 giorni e con 7 titolari infortunati.

La vittoria di domenica potrebbe risultare decisiva per il cammino dei rossoneri in questa stagione. Una rimonta così, di carattere, non può che far bene a tutto l’ambiente milanista, aumentando la sicurezza nei giocatori, confermando il buon lavoro fatto da Montella fino ad ora e dando finalmente una bella dose di entusiasmo ai tifosi del diavolo.

 

Stefano Crocini

 

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