Partita difficile, tirata, quella di ieri tra Milan e Sassuolo. La dimostrazione la si ha al 45', quando con i rossoneri lanciati in contropiede l'arbitro decide di fischiare la fine: Vincenzo Montella scatta come un ghepardo in campo per andare a parlare con l'arbitro. Scatto paragonabile a quello dopo il gol del pareggio di Manuel Locatelli. L'allenatore rossonero, nel post-partita, spiega: "Ho fatto una pseudo invasione di campo. Poi gli ho fatto le mie scuse, le ha accettate, ma non è bastato, mi ha detto che ero espulso". Il secondo tempo lo ha vissuto dietro un vetro, una tortura scrive La Gazzetta dello Sport. Magari, però, ha avuto modo di ripensare alle scelte fatte.
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Montella sbaglia, ma poi rimedia: alla fine ha ragione lui
La formazione iniziale ha visto tre novità, tutte non particolarmente fruttuose. La sorpresa più eclatante è stata sicuramente Luiz Adriano, che ha costretto M'Baye Niang alla panchina. Probabilmente con il senno di poi non avrebbe preso questa decisione. Le altre due, invece, erano inevitabili: Gustavo Gomez ha preso il posto di un Alessio Romagnoli acciaccato e Ignazio Abate al posto di Davide Calabria per lo stesso motivo. Proprio Abate, come sottolinea Montella, ha fatto l'errore che ha cambiato la partita. Buon per lui che sull'1-3 il Milan ha reagito: "Mi è piaciuta la squadra, ha dimostrato di avere personalità e carattere, non deve credere di non averne".
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I cambi, invece, fatti da dietro il vetro, sono stati decisamente più indovinati. Dopo l'ingresso di Niang all'inizio della ripresa, Montella ha gettato nella mischia Manuel Locatelli, al posto di uno stanco Riccardo Montolivo. Adriano Galliani, sull'1-3 era preoccupato: "Temevo una disfatta, poi Niang ha dato la scossa". Il Milan, trascinato dai due ragazzini, ha rimontato.
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