Nel calcio le cose possono cambiare in un batter d'occhio. Possono cambiare le partite, possono cambiare le stagioni e possono cambiare anche i momenti dei giocatori. Fino a qualche settimana fa M'Baye Niang era uno dei trascinatori del Milan, garanzia di prestazioni di alto livello e capace di risolvere le gare con una giocata vincente o comunque di modificarne l'inerzia. Le cavalcate sulla fascia di sinistra, in asse con Giacomo Bonaventura e i suoi inserimenti alle spalle della punta ne hanno fatto un punto di forza per i rossoneri. Rispetto agli altri anni sembrava essere riuscito a migliorare anche negli aspetti in cui appariva ancora non del tutto pronto: la continuità e la fase realizzativa.
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Niang, cosa succede? Nervoso, sostituito, ma coccolato
Le cose, però, non sembrano più essere così. La prestazione di ieri contro il Crotone è stata una delle peggiori di questa stagione per il francese. Rari i cambi di passo, pochi i dribbling riusciti, scarsissimo il suo apporto in fase offensiva. Ha avuto sui piedi due palloni clamorosi per il gol, sprecati entrambi malamente. In occasione del primo, dopo uno inserimento alle spalle della difesa, è stato servito alla perfezione con una palla lunga, ma nonostante fosse completamente libero, dimenticato dalla difesa pitagorica, non è riuscito a controllare al meglio il pallone e si è fatto recuperare. Da quell'occasione, per sua fortuna, è scaturito il gol del pareggio milanista.
Decisamente più irritante per i tifosi la seconda situazione: Gianluca Lapadula si è conquistato un calcio di rigore preziosissimo, ma Niang ha preteso di batterlo con un'arroganza e un nervosismo davvero inspiegabili. Come se non bastasse, sul dischetto si è fatto ipnotizzare da Alex Cordaz, che ha respinto il suo (brutto) tiro. Anche in questo caso Niang è stato fortunato: lo stesso Lapadula ha poi comunque trovato il gol che ha regalato i tre punti al Milan.
A coronamento della brutta prova è arrivata la sacrosanta sostituzione di Vincenzo Montella, il primo a puntare sul francese in estate, accompagnata da una pioggia di fischi da parte del pubblico. Nel post-partita, Niang attraverso il proprio profilo Instagram ha voluto ammonire i tifosi, spiegando che un momento negativo può capitare a chiunque. Tutto giusto e forse i fischi così intensi sono stati esagerati, ma ciò che ha dato fastidio, probabilmente, è stato l'atteggiamento del numero 11. Come detto, troppo nervosismo e troppa spocchia.
Nonostante questo, il Milan lo protegge e lo coccola, sia con Montella che con Adriano Galliani. I due, infatti, sanno bene l'importanza di Niang. Anche se sta attraversando un periodo difficile (le prestazioni sono in calo ormai da qualche settimana), il francese resta comunque una pedina importantissima per il gioco dell'Aeroplanino. Non è un caso che sia stato proprio lui il primo a essere nominato dall'allenatore rossonero quando gli è stato chiesto come avrebbe giocato la squadra e su chi aveva intenzione di puntare. Niang ha caratteristiche che, se sfruttate, sposano a pieno il gioco richiesto da Montella. Ecco perché il Milan non può certo permettersi di peggiorare la situazione, ma anzi deve tentare di migliorarla nel più breve tempo possibile.
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