M'baye Niang, attaccante francese del Milan, . Non segna da metà ottobre, in casa del Chievo e, più in generale, non è stato molto convincente in campo, nelle ultime prove, quando è stato chiamato in causa dal tecnico Vincenzo Montella. Domenica pomeriggio, contro il Crotone, è andato tutto a rotoli () e, quando è stato sostituito, lo stadio di 'San Siro' lo ha fischiato. Indispettendolo non poco, come si è potuto evincere dalla reazione a caldo che il quasi 22enne transalpino ha poi affidato .
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Niang, la notte più lunga: “Un calo può capitare, non voglio andare via”
Piuttosto comprensibile, in un ragazzo giovane che non vede la via di uscita da un tunnel, un pizzico di nervosismo e la voglia di dimostrare a tutti che è ancora quel giocatore imprescindibile per gli schemi del Milan di Montella. Nelle ultime ore, Niang, intervenuto al 'Meet & Greet' con i tifosi rossoneri al Christmas Village di Casa Milan, ha chiarito un po' di cose, e si è presentato ai microfoni di radio e televisioni più disteso: “Sul rigore c'è stata un po' di confusione, – ha spiegato a 'BeIn Sport' Niang, le cui dichiarazioni sono state riprese dall'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport' -. Lapadula è in un periodo positivo, ma io gli ho detto di lasciarmi tirare. Volevo segnare anch'io, non faccio gol da un po'. Sono felice al Milan: non avrei ragione di partire”.
Quindi, parlando alle televisioni italiane, Niang ha aggiunto: “Montella mi dice di stare calmo e di lavorare, che il gol tornerà. Sbagliare un rigore può capitare a tutti, tornerò presto a segnare e chissà, perché no, magari già dalla partita contro la Roma, in vista del mio compleanno. I fischi? All'inizio ho fatto vedere tanto, un calo fisico ci sta durante una stagione. mi ha fatto piacere, è stato lui che mi ha portato al Milan, mi è sempre stato molto vicino e mi ha aiutato. Montella mi conosce bene, mi sta gestendo al meglio. La Roma? Andiamo lì per vincere: non possiamo dire che andiamo lì per prendere un punto perché siamo il Milan ed abbiamo la classifica che meritiamo”.
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