Il Milan sta dando grande prova di coraggio e personalità. Le basi solide per un futuro roseo ci sono, ora serve solo saper puntellare la squadra. È chiaro ormai che il 13 dicembre sarà una data storica per i colori rossoneri poiché è il termine ultimo del famoso “closing”. Nel giorno di Santa Lucia, dunque, sapremo se il Milan cambierà proprietà o no. Tutto sembra andare nella direzione del cambio ai vertici della società in favore dei cinesi anche se nelle ultime ore il Presidente Berlusconi ha fatto capire che non gli dispiacerebbe se il Milan restasse nelle sue mani. Una cosa è certa: l’appello a chi gestirà il club da quella data in poi è quello di rafforzare in modo consono la squadra perché se è vero che questi ragazzi stanno facendo una magnifica stagione è altrettanto vero che i giovani vanno aiutati e non bruciati. Il rafforzamento serve, più che per colmare alcune fisiologiche lacune, a favorire la crescita degli atleti rossoneri migliorandone la qualità. È innegabile che se il Milan vuole tornare ad essere quello d’un tempo, competitivo in Italia e nel Mondo, necessita di una rosa adeguata e di cambi all’altezza tenendo conto della volontà di ritornare a disputare ad alti livelli più competizioni prestigiose contemporaneamente oltre che della naturale fatica che ne discende ad un certo punto della stagione. Nel mercato di riparazione ciò che potrebbe servire ai rossoneri è un giocatore per reparto.
archivio2016
Nonostante le buone prestazioni, a gennaio servono rinforzi
Difensore Centrale: under 30 e di esperienza, preferibilmente di piede sinistro o ambidestro (l’unico mancino è Romagnoli). Anche se la difesa sembra traballare meno degli altri anni, infatti, i gol subiti rispetto alla scorsa stagione (17) non sono diminuiti; anzi, sono uguali.
Centrocampista: la mediana è la zona fondamentale per il gioco. Va bene il fantastico Locatelli, ma serve un cambio all’altezza e in grado di ricoprire più ruoli.
Attaccante esterno: le punte centrali ci sono ma sugli esterni (considerando che è lì che si sviluppa principalmente il gioco di Montella), quando Niang e Suso tirano il fiato, c’è qualche problemino. I gol realizzati sono aumentati dalla scorsa stagione (21 a 15) ma sono comunque pochi. Prima di noi Roma con 30, Torino 29, Juve 28, Lazio 26 e Napoli 23.
Tutto ciò, ovviamente, in attesa dei botti di mercato della prossima sessione estiva…
Antonio Gatto
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