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Dal nostro inviato allo stadio Olimpico Renato Boschetti
Atmosfera delle grandi occasioni all'Olimpico, dove la Roma ospita il Milan in una sfida d'alta classifica davanti a 45 mila spettatori. Spalletti deve fare ancora a meno di Salah, mentre Montella lancia Bertolacci, rinunciando ancora a Bacca, Bonaventura e allo squalificato Kucka.
Il Milan inizia il match in maniera timida, aspettando la Roma e cercando di colpire in contropiede: questo il canovaccio, ampiamente previsto, che Montella ha impostato per affrontare al meglio il match dell'Olimpico: i giallorossi premono e vanno più volte vicini al vantaggio con un Dzeko in fase di grazia. I rossoneri, però, interpretano bene il match, con un centrocampo molto diligente che non fa ragionare la coppia Strootman-De Rossi: da un pallone sradicato dal rientrante Bertolacci, il Milan ha l'occasione d'oro. Lapadula controlla e affonda, ma Sczezsny lo atterra: rigore e occasione del riscatto per Niang, che si fa però ipnotizzare dal portiere polacco così come successo con Cordaz. Paradossalmente, però, invece che abbattersi i rossoneri si galvanizzano e prondono fiducia, andando più volte alla conclusione con Suso e rendendosi pericolosi con un Lapadula ispirato. Spingendosi avanti, però, il Milan si espone alle controffensive giallorosse, con Dzeko che fa venire i brividi con un destro ad incrocio sul secondo palo terminato di poco a lato.
Nel secondo tempo, il copione non cambia: le squadre si affrontano a viso aperto, con molte conclusioni da una parte e dall'altra, ma sia Donnarumma che Sczezsny sembrano vivere sogni tranquilli. Il match sembra vivere su un equilibrio sottile, pronto a rompersi da un momento all'altro, in attesa di una prodezza: a pescare il jolly dal mazzo è Radja Naingollan, abile a sfruttare un'indecisione di Locatelli e a pescare l'angolo alla destra di Donnarumma con un sinistro a giro chirurgico. Il Milan però non molla e continua a tessere la sua tela: Mati Fernandez prende il posto di un finalmente positivo Bertolacci e, nonostante lo svantaggio continua a lottare. Al 71' Lapadula lascia il campo a favore di Luiz Adriano. Il Milan, però, gradualmente si spegne, rendendo agevole il lavoro della Roma, che non soffre il pressing sterile dei rossoneri: Mati Fernandez e Honda non cambiano la serata del Milan che torna, forse al momento giusto, con i piedi per terra.
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L'aria di Roma gli fa certamente bene: Andrea Bertolacci torna a giocare dopo lo sfortunato esordio contro il Torino e lo fa per giunta da titolare. Il match contro la sua ex-squadra è senza dubbio un match difficile dal punto di vista tecnico, ma il 91 per una sera sembra essere tornato quello dei tempi di Genova. Da una delle sue bellissime aperture nasce l'occasione del rigore poi sprecato da Niang: in tempi di dolci e prelibatezze natalizie, Andrea regala alle punte palloni golosi come rinomati cioccolatini. Esce stremato al posto di Mati, a rimpolpare un centrocampo che vede in Pasalic una gradita conferma: tanto lavoro oscuro per il giovane croato, che stavolta non trova il gol, ma regala geometrie e fisicità a centrocampo.
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Pochi i giocatori effettivamente negativi questa sera, in un match in cui tutti gli interpreti rossoneri hanno lottato dal primo all'ultimo secondo. A volere essere pignoli, però, le insufficienze arrivano dall'attacco: Niang sbaglia non solo un rigore fondamentale, ma anche tutti i movimenti, anche quelli più elementari, vanificando, specie nel primo tempo, la gran mole di gioco del centrocampo rossonero. Male anche il suo compagno di reparto nel secondo tempo: Luiz Adriano prende il posto di Lapadula, ma se l'italo-peruviano combatte su tutti i palloni, il brasiliano sparisce ben presto dai radar.
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Il Milan gioca discretamente, ma se una sufficienzaa stiracchiata può andare bene contro una mediopiccola, contro una grande non ti evita le sconfitte. Vincenzo Montella decide, contro pronostico, di lanciare Niang al posto di Honda, per colpire la Roma in contropiede: il piano sembra riuscire, ma il franco-senegalese è in una fase di calo ineluttabile. Dopo il rigore sbagliato, finisce la benzina, facendo sogghignare chi prevedeva una sua insufficienza. I cambi a disposizione sono pochi, ma oggettivamente inserire un Luiz Adriano sempre più fuori dagli schemi e dalla squadra, ha dato il ko definitivo al Milan. Il Milan sta finendo la benzina, per questo c'è bisogno di rinforzi urgentemente a gennaio. Ma arriveranno?
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