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Panchina Milan, il borsino di Mihajlovic e dei suoi concorrenti

Daniele Triolo

Grande incertezza sul futuro di Sinisa Mihajlovic alla guida del Milan: ecco i papabili sostituti, ed i motivi per i quali potrebbero o meno essere scelti

Silvio Berlusconi, ieri mattina, nel corso di un intervento a 'Radio 1', che il Milan saprà ottenere da qui e sino al termine della stagione. Qualora i rossoneri rialzassero la testa prontamente in campionato, e conquistassero la sesta Coppa Italia della loro storia, . In caso contrario, si andrebbe verso l'ennesimo cambio di allenatore in poco tempo. Su 'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina, un borsino di tutti i tecnici, Mihajlovic compreso, in 'orbita Milan', e le motivazioni per le quali potrebbero, o non potrebbero, sedere sulla panchina rossonera nella prossima stagione.

MIHAJLOVIC: Sì, perché , ed ha avviato un ciclo che, a marzo, vede il Milan ancora in corsa per l'Europa e per la vittoria della Coppa Italia. No, perché , non lo ha mai amato, ed il suo gioco non ha mai convinto il Presidente. C'è il rischio di ripartire, per un'altra stagione, con il tormentone allenatore.

BROCCHI: Sì, perché la personalità ed il bel gioco che ha saputo dare alla Primavera piacciono molto a Berlusconi, per il quale . No, perché si tratterebbe di un altro tecnico alla prima esperienza in Serie A, e si correrebbe il rischio di bruciarlo come avvenuto con Filippo Inzaghi.

DI FRANCESCO: Sì, perché il suo Sassuolo è una macchina organizzata, gioca un calcio manovrato e verticale come piace a Berlusconi. E' giovane, ma con esperienza. No, perché Giorgio Squinzi, patron neroverde, oltre ad essere un tifoso milanista . Su di lui, poi, c'è anche se dovesse partire Paulo Sousa.

DONADONI: Sì, perché ha trascorso una carriera ricca di successi in rossonero, e potrebbe riavviare la lista degli ex che siedono sulla panchina del Milan. Ha fatto grandi cose a Parma, le sta facendo al Bologna, e sembra pronto per guidare una grande. No, perché Donadoni, che ha già guidato anche la Nazionale, per sostituire .

MONTELLA: Sì, perché con la Fiorentina aveva espresso un gioco basato su possesso palla e divertimento . Un altro giovane con esperienza che, dopo le difficoltà iniziali, sta portando la Sampdoria alla salvezza. No, perché Massimo Ferrero, Presidente della Sampdoria, si è battuto con i Della Valle per portarlo a Genova, e non sembrerebbe intenzionato a liberarlo dopo pochi mesi. In più, Montella, all'inizio della sua avventura ligure, ha faticato a trasmettere la sua idea di calcio: potrebbe accadere lo stesso al Milan.

SARRI: Sì, perché era stato corteggiato a lungo quando era all'Empoli, ed a Napoli ha dimostrato di sapere guidare una grande, reggendo anche le pressioni ambientali di una piazza esigente, continuando sulla strada del bel gioco. No, perché il Napoli ha l'opzione unilaterale per il rinnovo del contratto e, . Il fatto, poi, che sia un tecnico 'old style', di quelli in tuta e non in giacca e cravatta, sembra un'immagine non troppo in linea con la filosofia rossonera.