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Pazzo Milan: rimonta, ma poi spreca tutto

Giacomo Bonaventura Milan
Il Milan sotto 2-0 a fine primo tempo, riesce in dieci minuti della ripresa a arrivare al 2-2. Poi le decisioni di Valeri decidono la gara: il Napoli dilaga

Stefano Bressi

Una partita spettacolare, Napoli-Milan, ricca di episodi e sicuramente divertente per gli spettatori neutrali. Ciò che offre la gara è un palinsesto completo: sei gol, due espulsi più Maurizio Sarri, una rimonta da 2-0 a 2-2 e tanto altro. A inizio gara, però, il Napoli sembra spaesato, alla ricerca di un qualcosa che manca. Gonzalo Higuain? Anche, ma non solo. Lo stadio è mezzo vuoto e l'atmosfera non è una di quelle da grande notte. È la squadra a trascinare il pubblico: la doppietta di Arkadiusz Milik riesce a far diventare meno amara l'assenza del Pipita, Dries Mertens e Josè Callejon sulle fasce sembrano ancora più imprendibili e la festa del San Paolo sembra assicurata. In campo, però, c'è anche il Milan. Un grande Milan. In dieci minuti della ripresa i rossoneri pareggiano il conto e fanno 2-2. Poi tre espulsi (Juraj Kucka, M'baye Niang e Sarri) e ancora Napoli. Adesso ci sarà la sosta e gli ultimi giorni di mercato. Servirà limare i difetti delle due compagini, specialmente in difesa. Quello di ieri è parso molto calcio estivo.

I primi venti minuti è il Milan a fare la partita, il Napoli sembra assente. Poi, però, Milik decide di sbloccare il match. Anche tanta fortuna per il polacco, che si ritrova la palla tra i piedi per caso e la manda in porta solo grazie al tocco sporco, ma poco conta. Da quel momento, scrive La Gazzetta dello Sport, il Napoli inizia a giocare, come se si fosse tolto un peso. Tanto è vero che poco dopo arriva il raddoppio del 99 partenopeo. Niente male come esordio al San Paolo per l'attaccante che, tra l'altro, ha nel sinistro e nella corsa le doti principali e nessuna di queste è entrata nei due gol. Per il resto è Mertens a fare la differenza. Dai suoi piedi nascono due dei quattro gol.

Il Milan, in tutto questo, può dire di aver giocato una buona gara. Con Vincenzo Montella i rossoneri cercano sempre di costruire l'azione e spesso ci sono riusciti. Gli ottimi movimenti offensivi, la capacità di colpire con precisione e dando l'impressione di sapere esattamente cosa fare, sono sprecati dalle tante dormite difensive. Manca Gabriel Paletta, debutta Gustavo Gomez, ma il temperamento latino non basta. Mertens è sempre troppo libero. In fase difensiva i rossoneri passano al 4-1-4-1, con l'accentramento sulla trequarti di Niang, che segue Jorginho, e Kucka e Giacomo Bonaventura e Suso sulle fasce. Nota di merito per il numero 11 rossonero: il suo gol, tirato fuori dal cilindro, rianima un match che sembrava compromesso.

A decidere il match è stata la superiorità del Napoli sulle fasce. Mertens e Callejon, essendo brevilinei, entrano prima in condizione, che è ciò che conta in questo periodo. Anche l'opportunismo di Milik non guasta. Un plauso al Milan per essere comunque riuscito a riequilibrare un match che sembrava compromesso. Il gol di Suso è da cineteca. La reazione è sintomo di carattere. Ma nella difficoltà, l'ansia annebbia la tenuta: senza senso i rossi di Kucka e Niang. Il Milan non è ancora maturo per impossessarsi di una partita. I segnali sono tutto sommato positivi. Il tempo per migliorare c'è.

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