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Petagna: “Devo tutto a Gasperini. La prima volta mi disse…”

Gian Piero Gasperini, tecnico dell'Atalanta (credits: GETTY Images)
L'attaccante dell'Atalanta, Andrea Petagna, parla alla Gazzetta dello Sport del suo attuale allenatore, Giampiero Gasperini, e del suo passato, il Milan, prossimo avversario della Dea.

Redazione

Andrea Petagna non è più di proprietà del Milan, ma giura: "Per me resterà sempre una grande famiglia". Una famiglia in grado di perdonargli quella cavolata interista (), ma anche che lo ha aspettato fino all'ultimo, prima di cederlo all'Atalanta a titolo definitivo, non senza qualche rimpianto.

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Petagna ritorna su quell'episodio del 2015, quando il Milan lo mise sul mercato, e l'Ascoli era l'unico club che lo voleva. Allora pensò di smettere con il calcio: "Ero deluso e l'Ascoli non sapeva nemmeno in che serie avrebbe giocato. Però ho trocato la forza per reagire. Mi sono detto: 'O cambi o non sei fatto per fare questo lavoro'.

E cosa ha cambiato? "La mentalità. Ero negativo, vedevo tutto nero. Oggi sono più determinato, ho chiaro l'obiettivo in testa. Qui le cose vanno bene, però anche all'inizio, quando non giocavo, mi allenavo al mille per cento. Fosse successo due anni fa avrei mollato di testa".

Un giudizio su Gasperini, suo attuale allenatore all'Atalanta: "Devo tutto a lui. In ritiro mi chiamò nel suo spogliatoio il primo giorno. 'Hai qualità, ma hai avuto troppi alti e bassi. Se migliori in determinate cose, sarai protagonista'. L'ho ascoltato e continuo a seguirlo. Qui a Zingonia sembra di essere a scuola ogni giorno, a fine allenamento, mi rendo conto di aver imparato qualcosa".

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