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Pochi esterni, Mihajlovic pensa al cambio di modulo

Sinisa Mihajlovic Milan
La stanchezza di Honda e sopratutto i problemi fisici di Bonaventura potrebbero convincere Mihajlovic ad optare per un cambio di modulo, anche momentaneo

Luca Fazzini

Il Milan di Mihajlovic è come uno yo-yo: sale e scende, scende e sale. Il suo giocoliere, l'uomo incaricato ad imprimere l'energia rotazionale, è proprio l'allenatore serbo. Ebbene, nell’ultima uscita, la pressione dell’Udinese ha esercitato una forza di gravità troppo intensa sul gioco di Sinisa. Cosi, questo yo-yo è sceso. Nuovamente.

Non solo, Mihajlovic è anche il pilota dell'aereo costruito dall'ingegner Galliani e dal suo team di collaboratori. Questo velivolo, però, spesso stenta a decollare. E il motivo è semplice: senza due ali, un aeroplano non può volare. Le uniche ali del Milan, infatti, sono Giacomo Bonaventura e il giapponese Honda: per questo, se una delle due si rompe, l'altra fatica a reggere il peso del Boing di Milanello. Nel pareggio contro l'Udinese, il Milan ha provato a volare privo della sua ala migliore, Jack Bonaventura. Ma il risultato parla chiaro: senza il suo stabilizzatore , la squadra viene svilita, perdendo quegli automatismi tra fasce e centro, responsabili in positivo della metamorfosi rossonera.

Dunque, arrivati a questo punto della stagione, il Milan ha trovato delle certezze imprescindibili: se manca Bonaventura, nessuno a centrocampo replica il suo gioco. Allora addio alla doppia fase e addio profondità. Insomma, una mezz’ala del genere, abile a creare superiorità, è insostituibile. L'altro esterno, quello di destra, si chiama Keisuke Honda: il giapponese si è guadagnato il posto fisso a suon di prestazioni convincenti. Posizionato nell'esterno destro, contro l'Udinese ha provato a far decollare la sua squadra. Il soldatino, però, è parso spremuto nella catena di destra: la ricerca spasmodica del gol, infatti, l'ha fatto avanzare spesso in linea con le due punte, creando squilibri in mezzo al campo. Il modulo, il 4-4-2 firmato Miha, non è sembrato lo stesso della recente rinascita rossonera: con l'Udinese non è parso quadrato e concreto. I terzini, Abate e Antonelli, hanno faticato a proporsi in sovrapposizione come nelle precedenti gare. Ma è normale, senza Bonaventura, abile a fare da ponte tra centrocampo e attacco, che Honda e Kucka (esterni inventati) si siano accentrati poche volte, e male. Così i terzini hanno trovato troppo traffico per affondare in fase offensiva.

Un'altra certezza è evidente: la coperta a centrocampo è corta. Bacca e Bonaventura sono gli artefici dell'evoluzione rossonera. Bonaventura si è fermato - ancora a rischio la sua presenza col Genoa - Bacca, invece, per fortuna, sembra stia bevendo un elisir di lunga vita, garantendo un profluvio di gol. Quello degli esterni, dunque, è un nervo lasciato scoperto dalla società. Se in mezzo la coppia Montolivo-Kucka ha costruito una diga solida, le corsie laterali rischiano di rimanere scoperte.

Adesso, con Kucka sicuramente out con il Genoa, e con Bonaventura e Ninag in forse, ecco che Mihajlovic si trova in piena emergenza. Soluzioni? Si, c'era il mercato, peccato sia finito da diversi giorni. Ora, non solo l'infortunio di Jack, anche l'autonomia di Honda non sembra infinita: per questo il tecnico dovrà essere bravo a modificare lo scacchiere tattico, anche a costo di un ritorno momentaneo al 4-3-1-2. Il rientro di Menez, sempre più vicino, potrà dar vita nuovamente al vecchio modulo della gloriosa storia rossonera. Il francese, in un futuro molto vicino , potrebbe agire alle spalle di Bacca e Niang ( con Balotelli e Luiz Adriano che scalpitano), diventando quel trequartista tanto sognato dai tifosi milanisti. Dietro di lui, le 3 pedine della linea mediana, con molta probabilità, potrebbero essere Montolivo, Kucka e Bonaventura ( col soldatino Honda sempre pronto); i primi due a fare da frangiflutti e spezza gambe, e Bonaventura a fare da filtro per l’estro di Menez. Se i box di Milanello sono pieni, domenica col Genoa sono pronti a calcare il terreno di San Siro, dal primo minuto, Balotelli e Boateng: il primo, come consuetudine, in attacco al fiano di Bacca, il secondo,invece, pronto a rilevare la possibile assenza di Jack Bonaventura. Con la chiusura del mercato, la cruda realtà ha finito per smascherare Adriano Galliani: “fortunatamente siamo coperti in ogni ruolo e quindi siamo al completo”. Ma tutti sanno, amministratore delegato compreso, che non è cosi. La squadra però, nonostante la carenza di interpreti, nelle ultime uscite ha dimostrato di essere all’altezza dei suoi obiettivi. I giocatori rossoneri sono dei pittori che col verde di San Siro possono creare capolavori (il 3 a 0 nel derby) o scarabocchi ( il pareggio con l’Udinese). Questo perché la rosa, a dispetto delle parole della società, senza veri esterni, non è a posto cosi.

Edoardo Colombo

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