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Primavera, l’annata del Milan in 5 istantanee

Il Milan Primavera (Fonte: acmilan.com)
Si è chiusa malamente, con l'eliminazione dai playoff ai rigori, la stagione del Milan Primavera. Iniziata male, l'annata di Mastalli e compagni è poi proseguita in maniera molto più positiva

Luca Fazzini

Avvio difficile

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L'avvio della Primavera è tutt'altro che roseo: la formazione rossonera schiera finalmente i ragazzi del 1998, una classe che da anni è carica di pressioni nell'ambiente Milan. I vari Locatelli, Cutrone, La Ferrara, Zanellato e Mastour si affacciano, dunque, nell'avventura del Campionato Primavera. Dopo le prime amichevoli, però, Mastour viene ceduto al Malaga e anche le prime sfide di campionato non sorridono appieno: i rossoneri cadono in casa contro Udinese, Atalanta e  Bologna e perdono su campi non irresistibili come Salerno e Verona. La squadra fatica ad unirsi e ad amalgamarsi, Brocchi lo sottolinea più volte e chiede in diverse soluzioni un carattere diverso.

Rivoluzione trequartista

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Dopo i primi mesi difficili, la svolta è a dicembre inoltrato, nell'ultima sfida prima della sosta natalizia. Al Vismara arriva il Cagliari capolista. Il Milan trova il doppio vantaggio con Cutrone, ma in pochi minuti vanifica tutto, restando in 10 e subendo la rimonta sarda. E' Bianchimano, al 92', a regalare la vittoria al Milan. Un successo che funge da rampa di lancio: i rossoneri iniziano a giocare con il 4-3-1-2, con Crociata dietro le punte. Brocchi ritrova Vido, mentre Locatelli, Vido e Cutrone si prendono sulle spalle la squadra. Da lì in poi arrivano 11 vittorie in 12 partite, con l'1-1 casalingo contro il Chievo l'unico (mezzo) passo falso.

Lo sbarco di Nava

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Poco prima del termine di quella striscia, però, il mondo Milan cambia faccia: Berlusconi caccia - tra critiche e perplessità - Mihajlovic, affidando a Brocchi la guida della prima squadra. La Primavera si trova così scoperta e l'allenatore diventa Stefano Nava, fin lì tecnico degli Allievi U17 Lega Pro. Il neo-allenatore vince a Bologna, prova a mantenere la filosofia di Brocchi, ma lo shock - per ragazzi di 18/19 anni - è comunque forte.

Nerazzurro amaro

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Dopo la vittoria di Bologna, a fine aprile, c'è l'appuntamento dell'anno. Al Vismara arriva infatti l'Inter capolista, che precede il Milan di due punti. In caso di vittoria, i rossoneri supererebbero i rivali, compiendo un passo importante verso le Final Eight. Come all'andata, però, il cuore non basta: gli uomini di Vecchi vincono con Baldini e Pinamonti, l'Atalanta fa lo stesso e supera i rossoneri, che cadono anche la settimana dopo a Cagliari. La classifica vede l'Inter chiudere in vetta, davanti all'Atalanta. Il Milan, dunque, è costretto ai playoff.

Sorride l'Empoli

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Otto squadre, due posti disponibili. Due partite in totale: il Milan vince la prima contro il Sassuolo grazie ad un gol di Gamarra. E' proprio Gamarra, però, ad allontanare le Final Eight per il Milan, : un suo errore dal dischetto conta caro nella lotteria dei rigori. A trionfare è l'Empoli, che fa 5/5 ed espugna Milano. Missione fallita, dunque, per un gruppo che è comunque riuscito ad amalgamarsi bene durante l'anno, proponendo un calcio di livello, con una chiara filosofia: creare nuovi Donnarumma, nuovi Calabria e nuovi Locatelli per la prima squadra.

 

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