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Domani ci sarà l'anticipo della decima giornata del campionato Primavera, che vedrà il Milan impegnato contro il Napoli. I rossoneri arrivano al match con tre punti di vantaggio sui partenopei e al secondo posto in coabitazione con la Lazio. Si scende in campo alle 14:30 al Centro Sportivo Vismara. Il match potrebbe essere uno dei più importanti della stagione. Di questo match ha parlato ai microfoni di iamnaples.it Stefano Nava, allenatore della Primavera rossonera. Ecco le sue dichiarazioni.
Sull'inizio di stagione del Milan: "Il mio compito è fare un bilancio sui miei giocatori più che sui risultati, rivestendo il ruolo di settore giovanile. Abbiamo la finalità di formare i ragazzi per le loro esperienze future. La speranza è che arrivino più in alto possibile. Il bilancio è di una buona crescita per alcuni, mentre altri procedono più lentamente. Stiamo lavorando in maniera particolare e importante, suscitando curiosità e volontà nei nostri ragazzi. Dimostrano di voler apprendere. È un percorso normale, siamo moderatamente soddisfatti".
Sulle tante reti subite: "Questa è una squadra che non ha una mentalità difensiva accentuata, ma abbiamo ereditato dalla passata stagione dei giocatori che in realtà sono centrocampisti. Nella Primavera fare questo trapasso è molto difficile. Ci vuole lavoro e pazienza. Queste difficoltà sono dunque da attribuire al fatto che difendiamo con giocatori che difensori non lo sono".
Su come si può battere il Napoli: "Il Napoli è una squadra interessante, che ha acquisito esperienza con la Youth League. Noi l'abbiamo disputata tempo fa e sappiamo quanto vale e quanto è importante per la personalità di ogni singolo giocatore. È dunque un avversario più esperto di noi. Ha anche un organico importante, soprattutto in attacco con Negro e i due esterni molto dinamici".
Sullo stato d'animo del Napoli: "Non saprei dire com'è il loro stato d'animo. So, però, che tutte le squadre che affrontano il Milan hanno un'energia particolare. Sarà un banco di prova interessante per la nostra crescita. Spero che i miei ragazzi colgano l'opportunità per migliorare".
Sui tanti giovani del Milan in prima squadra e sui prossimi: "Cutrone e Vido sono due giocatori che hanno indiscusse abilità. Nella crescita di un giocatore, però, c'è anche bisogno di spirito di sacrificio, motivazioni, impegno. Il talento serve, ma non è la cosa fondamentale".
Sull'iniziare la carriera da allenatore dalle giovanili: "Dipende dalle ambizioni che un allenatore ha. Ci sono alcuni che lo fanno per raggiungere la Serie A, altri perché hanno la passione per la crescita dei giovani. A volte ci sono eventi che cambiano il l'andamento del proprio percorso".
Sugli insegnamenti di Sacchi: "Il primo è sicuramente la cultura del lavoro. La famiglia Milan ce l'ha nel suo DNA. Rappresenta un valore importante nella crescita di un professionista".
Sulla veste da opinionista televisivo: "Non lo faccio più da due anni, perché sono impegnato con il Milan. Ho scelto questo percorso e gli sto dedicando anima e corpo. Il percorso da giornalista mi ha formato e aiutato a crescere, permettendomi di rimanere nel mondo del calcio, la mia passione".
Sul momento del Napoli di Sarri: "Sarri è uno dei miei allenatori di riferimento. Apprezzo le sue idee e il modo in cui riesce a gestire i propri giocatori. Mi ha colpito come l'anno scorso ha rivitalizzato in breve tempo il gruppo, dando la propria idea di gioco. Produce un bel gioco. Ma anche chi ha grandi idee deve essere sostenuto da grandi giocatori".
Su chi potrà piazzarsi più in alto in Serie A: "L'Inter, per la rosa che ha, risalirà molto, anche grazie a Pioli. La Juventus è favorita su tutte. Per il resto è difficile esporsi: Milan, Roma, Inter e Napoli saranno sicuramente protagoniste".
Sulla mancanza di difensori di grande livello: "Ci vuole uno stato mentale importante per fare il difensore. Bisogna essere concentrati e possedere capacità fisiche importanti. È vero anche che servono maestri che impartiscano le nozioni più importanti".
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