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Primo, non prenderle. Montella e i cambiamenti che non ti aspetti

Vincenzo Montella Milan
Montella è riuscito a riportare entusiasmo negli ambienti milanisti, dai tifosi ai giocatori, attraverso un bel gioco, offensivo ma non sconsiderato

Redazione

Finalmente sulla panchina del Milan sembra essersi seduto un tecnico destinato a durare, dopo che negli ultimi tre anni i rossoneri hanno cambiato sei allenatori. Montella è riuscito a riportare entusiasmo negli ambienti milanisti, dai tifosi ai giocatori, attraverso un bel gioco, offensivo ma non sconsiderato.

L’Aeroplanino, nelle precedenti esperienze da tecnico sulle panchine di Roma, Catania, Fiorentina e Sampdoria, si è sempre distinto per la capacità di far giocare un calcio molto divertente alle sue squadre, sempre improntato all’attacco, che nasce dal mantenere il più possibile il pallino, anche con frequenti cambi di gioco. Sono proprio queste caratteristiche ad aver convinto i vertici rossoneri a puntare su Montella, che sta ripagando del tutto la fiducia concessagli.

Ma c’è di più. Montella sembra finalmente essere riuscito a superare i limiti e le debolezze che lo avevano sempre accompagnato in panchina. La difficoltà di dare alle proprie squadre solidità difensiva e il cinismo necessario a vincere le partite più difficili. Da quando si è seduto sulla panchina rossonera, l'ex Samp si è subito concentrato sul reparto difensivo, che dall’addio di Thiago Silva e Nesta non ha più trovato serenità e soprattutto solidità. Il tecnico di Pomigliano d’Arco quindi prima di pensare al gioco si è preoccupato di sistemare la difesa che, seppur ancora con evidenti limiti, pare finalmente aver trovato il suo equilibrio. Testimoniano questa ritrovata solidità difensiva le tre partite consecutive senza subire reti, contro Sampdoria, Lazio e Fiorentina. A fare la differenza in questo inizio di campionato è anche la straordinaria capacità dei Rossoneri di incidere anche in quelle partite più chiuse e complicate, come è accaduto contro Lazio, Sampdoria e Chievo.

Ciò che ha sorpreso maggiormente è l’eccezionale intelligenza tattica di Montella soprattutto in materia di sostituzioni. L’allenatore rossonero è riuscito a gestire in maniera ottimale i cambi in queste prime 8 partite, effettuando sia sostituzioni difensive e conservative, quando era necessario mantenere il risultato e concedere poco agli avversari, sia sostituzioni offensive. Il Milan ha infatti portato a casa 9 punti su 16 grazie a gol di giocatori entrati a partita in corso.

Montella dimostra quindi di non essere soltanto un allenatore concentrato sul bel gioco, ma di essere anche un ottimo gestore delle energie e delle capacità dei propri uomini. Questa capacità ha permesso al Milan di non perdere punti negli ultimi minuti delle partite, grazie a cambi per infoltire il centrocampo e dare una mano ai difensori. Un esempio delle doti gestionali del tecnico è la partita contro la Fiorentina, quando il Milan faticava a trovare il vantaggio in una partita molto equilibrata in cui anche un solo punto sarebbe stato molto prezioso: Montella quindi per non subire eccessivamente la pressione avversaria ha sostituito due giocatori offensivi, Niang e Bonaventura, con un centrocampista, Locatelli, e un difensore, Antonelli, schierando sul finale quasi una difesa a 5. Il tecnico del Milan si è comportato in maniera simile anche nell’ultima sfida vinta contro il Chievo, quando poco dopo il raddoppio ha sostituito Lapadula per Sosa e dopo il gol di Birsa ha ulteriormente rafforzato il centrocampo con l’inserimento di Poli per Suso.

Fabio Anelli

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