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Sabato pomeriggio, alle ore 18:00, a 'San Siro', il Milan riceverà l'Atalanta di Gian Piero Gasperini, rivelazione del campionato di con i suoi 28 punti e la classifica che profuma di Europa League. L'allenatore della Dea è stato intervistato da 'Il Giornale', ed ha toccato vari argomenti, . Qui di seguito, le sue dichiarazioni più interessanti.
Sulla sua esperienza all'Inter: “Di Moratti, per favore, non vorrei più parlare. Sono rimasto troppo poco, non potevo far danni all’Inter. Sono loro che hanno fatto danni a me. Ricominciare è stato difficile, devo ringraziare il Genoa e il Presidente Preziosi”.
Sui suoi sogni di allenatore: “Quale squadra sognerei di allenare tra il Manchester United di Best, l’Ajax di Cruijff, il Barcellona di Messi? Il Barça, tutta la vita. Sia chiaro: sono tre squadre immense, ma quello che ho visto nello stadio del Barcellona è unico. Ho visto il “Camp Nou” pieno anche per una partita contro la terz’ultima in classifica e ho visto i tifosi applaudire anche dopo una sconfitta, soddisfatti di aver assistito a una bella partita. Ecco, questo è il mio calcio preferito. Ma non prendetemi per pazzo, io sono l’uomo più felice del mondo nell’allenare i giocatori dell’Atalanta”.
Sul mercato di gennaio, e la volontà delle big di acquistare i gioielli orobici: “Kessié e Caldara? Intanto spero sia una vera opportunità e non parlo dei casi appena citati. Il calcio certe volte è strano: prendono giovani per strapparli alla concorrenza e poi li dimenticano in panchina. Ma so che l’Atalanta, se vorrà vendere qualcuno, lo farà per reinvestire. Ci chiamavano il Leicester d’Italia, ma noi sappiamo che qui, con la ripartizione dei diritti tv, tutto è diverso. Il nostro obiettivo è semmai cambiare fascia, non partire più con l’unico obiettivo della salvezza. Si può fare. Percassi è un Presidente speciale, basta vedere come hanno costruito questo centro sportivo”.
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