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Ieri pomeriggio, nel corso dell'allenamento di rifinitura in vista del , Roberto Mancini, tecnico nerazzurro, ha mischiato le carte davanti agli occhi del proprietario del club, Erick Thohir, dell'azionista di minoranza della società meneghina, Harry Soetedjo e del socio di Thohir nella franchigia della MLS dei DC United, Jason Levien.
Come sottolineato stamattina sulle colonne de 'La Gazzetta dello Sport', Mancini ha provato una linea difensiva a 4 elementi, composta, da destra, a sinistra, dal giapponese Yuto Nagatomo, dal brasiliano Joao Miranda, dal colombiano Jeison Murillo e dall'altro brasiliano, Alex Telles. Nonostante questo, Danilo D'Ambrosio resta in ballottaggio con Nagatomo per il ruolo di terzino destro nella difesa nerazzurra a protezione della porta difesa, naturalmente, da Samir Handanovic.
In partitella, si è distinto l'italo-brasiliano Eder, appena acquistato dalla Sampdoria, che ha realizzato due reti partendo titolare, largo a destra, nel 4-3-3 provato da Mancini: insieme ad Eder, hanno giocato in quella che dovrebbe, e potrebbe essere la formazione titolare, anche Mauro Icardi ed Adem Ljajic. Scalpita, però, dalle retrovie, il croato Ivan Perisic, che potrebbe rilevare proprio Ljajic qualora Mancini decidesse, all'ultimo momento, di optare, per Milan – Inter, per un più coperto 4-4-2: a quel punto, l'ex Wolfsburg si muoverebbe nel ruolo di centrocampista esterno a sinistra nello schieramento tattico nerazzurro.
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