La sconfitta contro il Sassuolo, arrivata dopo un inizio promettente ma con un resto di gara da dimenticare, ha avuto i suoi effetti negativi su tutto l'ambiente. Sono prontamente risbocciate le voci di un possibile esonero o addirittura di dimissioni a fine stagione dovute a incompatibilità con il presidente. Sinisa ieri in conferenza, come d'altronde già fatto in settimana a Milan Channel, ha smentito tutto, confermando la sua intenzione a restare in rossonero, sempre "se non mi cacciano". Parole realiste e forti, come lui stesso ha da sempre abituato chi lo ascolta.
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Rabbia, classifica e punti: il gruppo gioca per Mihajlovic
Dalla parte di Mihajlovic, però c'è tutto l'ambiente rossonero: dai tifosi ai giocatori, da Galliani agli addetti ai lavori. E questo sta a significare che l'operato dell'allenatore ex Samp è più che soddisfacente: con il materiale messo a sua disposizione non poteva onestamente fare di più. Certo, il Milan non sarà quella squadra spumeggiante e spettacolare che i diktat presidenziali vogliono, ma per lo meno i rossoneri ora sono una squadra, con un volto ed una fisionomia ben definiti. E di questi tempi non è poco.
La parola chiave del pre Chievo-Milan è dunque rabbia, con l'obiettivo di scalare la classifica per cercare di salvare Mihajlovic da un futuro che lo vuole lontano da Milanello. Il gruppo è compatto e forte: tutti elogiano ad ogni occasione il proprio tecnico, Abbiati, Romagnoli e Niang su tutti. Ora la risposta la dovrà dare il campo: vincere per aiutare l'amico e il condottiero, quello che ha ridato entusiasmo e forza ad un Milan caduto e ferito. Ragazzi, è ora di agire, è ora di salvare il soldato Sinisa!
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