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Review 2015/16: il bilancio. Milan, c’è poco da salvare

Redazione

“Ci vuole calma e sangue freddo”, recitava un ritornello musicale noto qualche anno fa; ecco, queste due doti dovrebbero essere distribuite in dosi massicce a chiunque si accinga a provare a fare un bilancio della stagione appena terminata;...

RISULTATI

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Il Milan chiude, notoriamente, al settimo posto (nel campionato 2014/2015 era stato decimo), con 57 punti (5 punti in più della scorsa stagione), 49 gol fatti e 43 subiti (un anno fa la differenza reti era stata identica, + 6, ma si erano segnati 56 gol e subiti 50), a -34 dalla Juventus, - 23 dalla zona preliminari di Champions League (Roma), - 10 dall’Inter (di questi tempi, l’anno scorso, il distacco dalla Juventus ammontava a 35 punti, dalla zona preliminari di Champions League (Lazio) a 17 punti, dall’Inter a 3 punti). Riflessioni: migliorando leggermente la performance in termini di punti e posizione finale di classifica (…. E mentre lo scrivo provo un leggero senso di vergogna….), nella costanza della mancata qualificazione ad alcuna competizione europea, i rossoneri non sono riusciti a migliorare la differenza reti e l’apporto dei gol segnati, la distanza dalla capolista è rimasta sostanzialmente invariata, quella dall’ultimo posto utile per la qualificazione ai preliminari di Champions League addirittura aumentata (per merito, ovviamente, della Roma che ha totalizzato 80 punti, undici in più della Lazio, terza, un anno fa), come quella dall’Inter (anche in questo caso ricordiamo che i nerazzurri hanno chiuso con 12 punti in più della scorsa annata). L’unico elemento di vera discontinuità poteva essere rappresentato dalla vittoria nella finale di Coppa Italia; sappiamo come è andata….

Il Milan non conquista trofei dalla Supercoppa Italiana del 6 agosto 2011 a Pechino. Mai nella storia trentennale della presidenza Berlusconi abbiamo assistito ad un digiuno così lungo. Toccherà rispolverare le vecchie videocassette ancora per un po’….Voto complessivo 4/5.

Matteo Forner

MERCATO

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I 90 milioni di euro spesi da Galliani nel mercato di rafforzamento della rosa avvenuto nell’estate del 2015 ha determinato un valore aggiunto, in termini di risultati sportivi, di soli 5 punti rispetto alla stagione precedente. Basterebbe questo dato quantitativo per segnalare il sostanziale fallimento della strategia elaborata dalla dirigenza rossonera per rilanciare le prestazioni della squadra. Più nel dettaglio, il miglior acquisto, soprattutto nel rapporto tra costo sostenuto e prestazioni realizzate, è risultato essere Juraj Kucka(….ed è tutto dire….); discreta tendente al buona la stagione di Carlos Bacca, in quanto 20 reti in 43 gare disputate rimangono lo score di un goleador di razza. Nella valutazione complessiva pesano i 30 milioni di euro spesi per prelevarlo dal Siviglia. La sensazione rimane quella che a cifre minori si sarebbe potuto trovare un attaccante con una vena realizzativa del tutto simile a quella del colombiano; sufficiente l’annata di Romagnoli: rendimento piuttosto stabile, senza picchi di eccellenza e con qualche giornata decisamente da dimenticare. Per un ventenne (ancorché pagato 25 milioni….) il non essere naufragato dimostra che c’è materiale su cui lavorare; deludente l’apporto di Luiz Adriano (29 presenze totali, solo 12 da titolare, con 6 gol e 4 assist). In attacco, il brasiliano rimane quello con le doti tecniche migliori e ci resta il dubbio che se non ci fosse stata la comica vicenda dello sfumato trasferimento in Cina, qualche problema fisico di troppo e poca fiducia nei suoi confronti, magari, oggi, staremo facendo valutazioni diverse. Sarebbe saggio tentare un suo rilancio; tragicamente incommentabili, per amor di patria, il consuntivo delle annate di Bertolacci, Balotelli e Boateng; ingiudicabili  quelle di Josè Mauri e Rodrigo Ely. Voto complessivo 5-.

Matteo Forner

SOCIETA’

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Sarebbe davvero complicato selezionare le vicende stagionali che hanno definitivamente attestato l’inadeguatezza della catena di comando al vertice del Milan: potremmo parlare della tristissima fiction vissuta attorno all’affare “Mr Bee”, del quotidiano cannoneggiamento umorale del proprietario nei confronti del tecnico Mihajlovic e della sua assurda sostituzione a sei giornate dalla conclusione con Brocchi, delle cervellotiche scelte di mercato sempre sui già battutissimi sentieri che portano a Preziosi e Raiola, delle presentazioni in 3D della stadio di proprietà immediatamente riposte nei cassetti, dell’ennesimo bilancio in profondo rosso, dell’inconciliabilità delle figure dei due amministratori delegati, della mancanza di uno straccio di programmazione e di ricambio generazionale. Voto 0. Siete tentati di lanciare qualcosa fuori dalla finestra. Vi capisco.

Tutto sbagliato, tutto da rifare, avrebbe detto Gino Bartali. Lo dicevamo anche due anni fa, l’abbiamo detto l’anno scorso e non vorremmo che la storia si ripetesse ancora una volta; anche perché quando la storia si ripete due volte, la prima volta si manifesta in tragedia (sportiva), la seconda in farsa. E dopo la farsa? Forse il nulla….

 

Matteo Forner