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Romagnoli vola verso il futuro: “Un Milan di italiani”

Alessio Romagnoli Italia
Alessio Romagnoli ha parlato dal ritiro della Nazionale: “Noi giovani non siamo poi così scarsi. Le critiche non hanno mai pesato”

Daniele Triolo

Giunto alla sua seconda stagione al Milan, il 21enne difensore centrale , in un periodo dove, tanto con il suo club quanto con gli azzurri, si attraversa un periodo di rinnovamento. “In effetti ho pensato di essere arrivato al posto giusto al momento giusto – ha detto ieri dal ritiro dell'Italia a Coverciano Romagnoli, le cui dichiarazioni sono state riprese dai quotidiani sportivi in edicola questa mattina -. Dietro c'è stata bravura, ma anche tanta fortuna. Ora devo meritarla”.

Romagnoli fa parte dal Commissario Tecnico, Giampiero Ventura, che comprende anche Gianluigi Donnarumma, Mattia De Sciglio, Luca Antonelli, Giacomo Bonaventura e . “Si sta creando un blocco rossonero perché stiamo facendo bene con il club – ha sottolineato ancora l'ex centrale di Roma e Sampdoria -; anche Lapadula, che è l'ultimo arrivato, è fortissimo. Tutto questo dipende dal lavoro fatto dalla società. Speriamo di portare più giocatori possibile in Nazionale: . E poi, forse noi giovani italiani non siamo così scarsi come ci hanno etichettato ...”.

A proposito di etichetta: arrivato a Milano con quella di 'piccolo fenomeno', o di nuovo Alessandro Nesta, Romagnoli è stato spesso bocciato da critiche severe. Ma lui non è mai sembrato scosso da tutto ciò. “ – ha evidenziato il nativo di Anzio -, voi giornalisti mi mettete addosso tante responsabilità che non mi hanno mai pesato. Penso a migliorarmi giorno per giorno. Di carattere sono molto freddo. Prima della partita contro la Spagna il C.T. mi aveva fatto capire qualcosa: certo, trovarsi davanti Iniesta qualcosa cambia, è normale che ci sia differenza, ma ora chi gioca nel mio ruolo deve sapere sia difendere sia impostare. Vero che il mio passato da centrocampista mi ha aiutato, ma devo migliorare anche nelle cose in cui sono bravino, e nella concentrazione”.

“Per arrivare qui ci sono stati tanti sacrifici alle spalle, tante rinunce, a differenza di tanti miei amici che fanno cose che a loro piacciono e che non posso dire – ha incalzato Romagnoli -. Ma noi calciatori svolgiamo un lavoro che ci permette di avere tante gioie, . La cosa più emozionante vissuta finora? Forse il primo gol in Serie A e l'esordio in Nazionale. In fondo, mi sento ancora un Under 21, ci siamo qualificati per l'Europeo in Polonia e spero di andarci. Certo, la Nazionale maggiore è il sogno di ogni bambino e quando torneranno i big della difesa, spero di mettere in difficoltà Ventura nelle sue scelte”. La morale, però, è una: “ – ha concluso il difensore -, dipende solo da noi: non possiamo accontentarci”.

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