Con la maglia numero 10 del Milan sulle spalle, il 'Genio', al secolo Dejan Savicevic, è stato autentico protagonista nelle vittorie dei rossoneri, allenati da Fabio Capello, nella metà degli anni Novanta. Il montenegrino, che con il Milan ha collezionato 97 presenze e 20 reti tra il 1992 ed il 1998, e vinto 3 Scudetti (1993, 1994, 1996), 3 Supercoppe Italiane (1992, 1993, 1994), una Coppa dei Campioni ed una Supercoppa Europea (entrambe nel 1994), ha parlato questa mattina al 'Corriere dello Sport'.
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SAVICEVIC: “MILAN, l’incomprensibile scelta di riprendere BALOTELLI”
Nell'intervista concessa al quotidiano romano, Savicevic ha lodato l'operato di Sinisa Mihajlovic alla conduzione tecnica della squadra meneghina: “Mihajlovic ha fatto il massimo perché non ha l'organico del quale dispongono Juventus e Napoli. Allegri ha tanti campioni, Sarri 3-4 elementi che possono fare la differenza. Sinisa quanti ne ha? Un paio. Forse...”. Savicevic ha anche sottolineato qual è, a suo modo di vedere, la principale differenza tra il Milan di vent'anni fa e quello odierno: “Quel Milan spendeva tanto sul mercato e acquistava i migliori, mentre adesso ci sono altre società che hanno più soldi o che comunque investono di più. Il gap va colmato con il lavoro e con le intuizioni sui giovani”.
Il 'Genio' ha concluso la sua intervista con il 'CorSport' con una dura invettiva nei confronti del club di Via Aldo Rossi. , definito da Savicevic già in passato come una “mucca che fa venti litri di latte e butta via tutto con un calcio”: “Sinceramente non capisco perché il Milan abbia deciso di prenderlo la scorsa estate. E' stata una scelta della dirigenza che fatico a comprendere – la convinzione di Savicevic -. Con questo non voglio dire che Balotelli non sia un grande attaccante, ma che tipo di ragazzo è lo sanno tutti. I dirigenti pensavano di cambiarlo? Mi sarei aspettato che un club attento come il Milan non facesse una scommessa tanto avventata e difficile da vincere”.
Savicevic ha anche parlato di Gianluigi Donnarumma, spiegando come gli ricordi Gianluigi Buffon. "A 17 anni solo Gigi aveva quella personalità: ".
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