INTRO: addio Johan Cruijff
A.C. MILAN
—La società rossonera, attraverso il proprio account ufficiale di 'Twitter', ha riportato questa frase di cordoglio: “Un grande rivale per il Milan, un idolo ed un mentore per Marco Van Basten. Johan Cruijff, ci mancherai”. Sul sito ufficiale del club, poi, il Milan ha scritto una nota più lunga: “Era stato avversario del Milan nella finale europea del Bernabeu nel 1969, è stato l'idolo e il mentore di Marco Van Basten, ha anche indossato la maglia del Milan contro il Feyenoord a San Siro nel Mundialito 1981. Grande, grandissimo, Johann Cruijff. Sta raggiungendo Sandro Ciotti lassù, per una nuova enorme edizione del Profeta del Gol. Cruijff, il simbolo del calcio totale orange, è mancato e il calcio e la sua Storia si sentono oggi particolarmente soli”.
FRANCO BARESI
—L'ex capitano del Milan, assente per squalifica nella finale di Atene 1994, ha voluto rendere pubblico su 'Twitter' il proprio dispiacere la scomparsa dell'asso olandese. “Che giorni tristi, oggi ancora di più ci ha lasciato un grandissimo e una leggenda del calcio”.
FABIO CAPELLO
—Queste, invece, le parole dell'ex tecnico del Milan in quella finale del 1994: “Per quanto ho potuto vedere, è stato il più grande giocatore europeo di sempre, era quello che faceva la differenza. Da allenatore avevo un bellissimo rapporto con lui, comunicavamo sempre in spagnolo ed è sempre stato un piacere stare con lui a parlare di calcio. Ha portato in Spagna un certo modo di giocare, che si coniuga perfettamente con lo stile spagnolo. I giocatori riuscivano con lui a fare qualcosa di diverso, ha portato un po' di tattica e ordine in campo, era per la gioia ma con ordine. La finale del '94? Ci caricarono le parole e l'atteggiamento che ebbero quando entrarono in campo alla vigilia per la rifinitura, si sdraiarono col pallone sotto la testa come se fosse un cuscino, erano sicuri della vittoria e questa presunzione la pagarono cara. Quel Barcellona era una buonissima squadra ma in quella partita non riuscirono a fare quello che avrebbero voluto, la preparammo bene”.
PIERINO PRATI
—Pierino Prati, avversario di Johan Cruijff il 28 maggio 1969 nella finale di Coppa dei Campioni tra Milan ed Ajax al 'Santiago Bernabeu', ha affidato il suo ricordo del 'Profeta' olandese a 'Milan Channel': “C’è grande dispiacere e dolore per la scomparsa di Cruijff perché è stato un personaggio contro il quale ho avuto la fortuna di giocare contro, si vedeva che era destinato a vincere il pallone d’oro più di una volta. Ha creato un calcio diverso ed è sicuramente una grande perdita per il calcio. È stato veramente un grande. Il calcio olandese in quegli anni era poco conosciuto e poi è diventato il calcio che poi hanno seguito tante Nazionali, erano arrivati in Finale ed era una sorpresa ma in campo si vedeva che sarebbe stata la squadra da battere negli anni seguenti. Cruijff aveva un eleganza nella corsa con la palla ai piedi che era bellissima, sembrava una gazzella, aveva una leggerezza nella corsa incredibile, un grande cambio di marcia, correva a ritmi sostenuti palla al piede ed era quello che faceva la differenza, era molto intelligente come giocatore. Ricordo il Mundialito dell’81, aveva giocato con la maglia del Milan, chi ha avuto la fortuna di vederlo giocare a San Siro è tornato a casa con la consapevolezza di aver visto un giocatore a tutto campo, aveva preso la Nazionale olandese per mano e l’aveva portata in cima al mondo. Ha giocato per anni ad alti livelli in qualunque squadra abbia giocato. Faceva tutto con una grande semplicità, è un esempio per tutti, gli avversari provavano a fermarlo in ogni modo e lui accettava tutto, aveva sempre un comportamento impeccabile”.
ROBERTO ANTONELLI
—Roberto 'Dustin' Antonelli, papà di Luca, attuale terzino del Milan, era stato, per 45', compagno di squadra di Johan Cruijff quando l'olandese indossò la maglia rossonera in quel Milan-Feyenoord del 1981, valevole per il Mundialito per Club. “Era un grandissimo giocatore, per noi fu un onore giocare quella partita nel Mundialito per Club, anche se lui arrivava da un infortunio quindi non poteva esprimersi al meglio. Anche se il tocco di classe di Cruijff lo si vedeva anche in quella circostanza. Lui era un grande professionista, diede una grande lezione di calcio anche in quel caso. Era molto facile giocare con lui. Io posso dire di aver avuto un grandissimo onore quando fui paragonato a Cruijff con le dovute proporzioni, quando passai dal Monza al Milan ero stato definito il Cruijff della Brianza. Credo che lui sia stato uno dei più grandi giocatori di sempre insieme a Pelè e Maradona. Lo ricordo come giocatore e come uomo, mi ha davvero impressionato. Quando abbiamo condiviso la camera nell’occasione del Mundialito è stato un grande onore”.
ANDRIY SHEVCHENKO
—Il bomber ucraino, oggi vice allenatore della sua Nazionale, ha ricordato così Johan Cruijff attraverso il proprio account ufficiale di 'Twitter': “E' stato un onore conoscerti...grande uomo, grande coach e grande leggenda del calcio”.
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