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Sfortuna e ricambi inadeguati: è un Milan da sesto posto

Daniele Triolo

Due legni contro il Chievo e contro la Lazio. Ma anche le riserve non all'altezza, ed un prevedibile calo fisico tra i motivi dell'involuzione del Milan

Tra gennaio e febbraio, il Milan di Sinisa Mihajlovic sembrava aver preso la giusta strada: continuità di rendimento, gioco accettabile, risultati eclatanti (le vittorie contro la Fiorentina, l'Inter, il pareggio di Napoli), tanti punti conquistati, in perfetta media Champions. Quello che, però, nelle intenzioni del tecnico serbo sarebbe dovuto essere il '', con l'arrivo del mese di marzo si sta tramutando .

Il Milan, in questo periodo, è molto sfortunato: contro il Sassuolo, al 'Mapei Stadium', dopo un ottimo inizio di gara, i rossoneri hanno incassato gol al primo tiro in porta, crollando poi sotto i colpi della formazione neroverde. Contro il Chievo, nell'incontro successivo, al 'Bentegodi', il Milan ha addirittura centrato due legni nella stessa azione, con Ignazio Abate ed Andrea Bertolacci. Ieri sera, infine, , dopo aver incassato il gol di Marco Parolo (altra bestia nera, ), e ristabilito immediatamente la parità , ecco arrivare altri due legni: una traversa di Giacomo Bonaventura su punizione, un palo di Bacca da distanza ravvicinata.

Tanta, troppa sfortuna, per questo Milan che, con 4-5 punti in più, magari, avrebbe almeno blindato il sesto posto e guardato con maggior fiducia ad una possibile 'escalation' in classifica, mettendo Inter e Fiorentina nel mirino. Invece, la squadra di Mihajlovic si trova, ad otto giornate dal termine del campionato a doversi guardare indietro, dalla possibile rimonta del Sassuolo e della Lazio, ed a dover 'difendere' una piazza, la sesta, che dà diritto ai preliminari di Europa League .

Il calo, evidente, del Milan, non può essere però imputato soltanto alla sfortuna. Il Milan crea poco e spreca troppo. E, soprattutto, segna poco. Di questo passo, pensare ad una rimonta in classifica è pura utopia. E che dire degli atteggiamenti sbagliati di molti dei giocatori rossoneri? . Ora, è il turno di Jérémy Ménez di finire nel mirino delle critiche ed al centro delle polemiche: il francese, che già aveva dimostrato insolenza ed insofferenza al momento della sostituzione in occasione della trasferta contro il Chievo, . Con risultati pessimi. Altri ricambi, poi, non sembrano essere all'altezza dei titolari: con l'assenza di Juraj Kucka, Bertolacci sta avendo continuità nell'undici titolare, o, quanto meno, giustificando i 20 milioni spesi per lui in estate; Kevin-Prince Boateng sembra essere stato depennato dalla lista delle risorse a disposizione di Mihajlovic, mentre la mancanza di alternative sugli esterni agli spompati Keisuke Honda e Bonaventura sta facendo il resto.

Il Milan è in calo, di attenzione mentale e fisico. Ed è proprio in questo momento di difficoltà che emerge la vera essenza di questa squadra: questo Milan, senza girarci troppo intorno, è da sesto posto. La rosa, sebbene uscita rinforzata rispetto a quella che, per esempio, nella scorsa stagione, aveva a disposizione Filippo Inzaghi, non vale certamente la Juventus, il Napoli o la Roma, e, nonostante se la possa giocare, in gara secca, alla pari con Fiorentina e Inter, in una competizione a lungo termine come il campionato di Serie A, dove la forma, la continuità, e l'aggressività mentale contano tantissimo, i risultati attuali sono specchio di una triste realtà. ed , per la prossima stagione, prendano nota e corrano ai ripari: se, negli ultimi tre anni, si continuano a cambiare gli allenatori ma la situazione non migliora più di tanto, evidentemente .