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Josè Ernesto Sosa è sbarcato a Milano, nella scorsa finestra di mercato estiva, per 7,5 milioni di euro. Il suo esordio dal primo minuto (non ufficiale) con la maglia rossonera è arrivato, invece, sabato nella gara amichevole contro il Bournemouth. Una partita in cui l'argentino è stato impiegato da Vincenzo Montella come play-maker. "A chi potrei rubare qualche segreto da play-maker? Facile: Juan Sebastian Veron. Era un grandissimo giocatore, all’Estudiantes e non solo, l’esempio massimo possibile per quella posizione. Per fare il playmaker devi avere molta personalità, fare sempre la scelta giusta, capire se costruire o rallentare. Lui era bravissimo", ha detto stamattina a 'La Gazzetta dello Sport'.
Sulle difficoltà per un trequartista: "Il problema è la tattica. Un play, per la posizione in cui gioca, deve essere sempre pronto, sia in possesso palla sia in non. Deve arrivare sulla seconda palla per iniziare una nuova azione, avere la forza per prendere il pallone e capire quando tentare la giocata".
Sulle sue difficoltà: "Io ero abituato a giocare in una posizione più offensiva, potevo sempre attaccare. Qui invece c’è da stare attenti, aspettare il momento giusto per decidere se stare più avanti o più indietro. Ne sto parlando con Montella. La tecnica aiuta, ma serve soprattutto la personalità per gestire palla ed essere il responsabile a inizio azione".
Sulla prima con il Milan: "Sono contento, mi sono sentito bene, è un onore giocare per il Milan anche in amichevole. Devo migliorare la condizione e i 90 minuti giocati sono sicuramente serviti. Se sono diventato definitivamente un paly-maker? Sto provando davanti alla difesa ma sappiamo che posso giocare in tutte le tre posizioni del centrocampo".
Sulle sue preferenze: "Vediamo come va il lavoro settimanale, sarà una decisione dell’allenatore. Io giorno per giorno sto cercando di capire che cosa serve alla squadra".
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