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Stellone in sala stampa: “Rigore inventato”

Roberto Stellone Frosinone
Il tecnico del Frosinone, Roberto Stellone, commenta così in sala stampa la prestazione della sua squadra, dopo il pareggio contro il Milan

Edoardo Lavezzari

Ecco il commento dopo il 3-3 tra Milan e Frosinone, di Roberto Stellone, allenatore della squadra ciociara: "Ancora non è finita, la matematica non ci condanna. Abbiamo un pizzico di speranza, ma di fatto abbiamo cinque punti da Palermo e Carpi visti gli scontri diretti e la differenza reti, ma ci sono ancora due partite da giocare, due partite belle. Rimpianti? Abbiamo fatto qualcosa di importante, a settembre eravamo spacciati per tutti e a gennaio ci davano per retrocessi, invece siamo qui a combattere fino alla fine. Il nostro è un campionato importante. Rammarico? Per gli scontri diretti soprattutto".

La partita di oggi: "Abbiamo fatto una grande gara, non ci siamo disuniti e siamo andati sul 3-1. Poi il gol di Antonelli e un rigore secondo me regalato, un'episodio che ci penalizza ancora una volta. Peccato non aver vinto in un campo così importante e contro una squadra così prestigiosa. Il Milan, come normale, ha fatto la partita, noi ci siamo difesi bene. Peccato, perchè vincere oggi ci avrebbe fatto molto comodo".

Il mani di Balotelli: "Era già ammonito, ha fatto un fallo di mano, doveva prendere il secondo giallo. Già settimana scorsa abbiamo subito dei torti grossi, non capisco perchè oggi non è stato preso lo stesso provvedimento su Chipsah di settimana scorsa. E poi non è stato ammonito per aver tolto la bandierina, sono questi di regolamento non voglio fare polemiche contro il Milan".

Le ultime partite e gli arbitri: "Diverse volte il Frosinone è stato penalizzato, guardate quanti episodi dalla prima giornata ad oggi e vedrete. Ci sono squadre che hanno fatto 70/80 falli in più, ma noi siamo i più ammoniti. Non piangiamo, pensiamo alla prossima partita".

I tifosi: "Li ringrazio, sono venuti in tantissimi dimostrando il loro affetto e attaccamento a questa maglia"

Dal nostro inviato a San Siro Edoardo Lavezzari

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