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Stop alle paure e tanto possesso palla, Milan riparti da qui

Stefano Bressi

Il Milan batte il Bayern e convince sotto l'aspetto del gioco. Tanto possesso palla e aggressività. Nessun timore. Niang è una furia. Si può ripartire.

Si può fare. Il Milan può farlo. Il Milan può rialzarsi e ricominciare. Se non potesse, contro il Bayern Monaco sarebbe finita come un anno fa: 3-0 e Sinisa Mihajlovic che si è lamentato della figuraccia. Stavolta è 3-3 (che sta anche stretto ai rossoneri) e ai rigori è il Diavolo ad avere la meglio. Ottenendo un successo che dà fiducia, prestigio e le prime risposte del nuovo corso tecnico. Si è già visto il Milan di Vincenzo Montella. Considerando l'avversario e che l'Aeroplanino è al comando da neanche un mese, si può essere soddisfatti. Ci sono anche dei dettagli piacevoli: Riccardo Montolivo alza una coppa, Gianluigi Donnarumma è MVP. Ciò che interessa, però, è altro: il Milan sembra aver ritrovato un'identità. I giocatori sanno cosa devono fare quando hanno il pallone, non si muovono più a casaccio. La strada è quella giusta.

La Gazzetta dello Sport spiega cosa ha funzionato nel Milan contro i tedeschi. Per prima cosa l'atteggiamento, è stato quello giusto. Per il momento è la cosa a cui Montella dà più importanza. Evidenti due cose: l'approccio alla gara con cui il Milan ha dimostrato di provare a giocarsela e spesso ci è riuscito. La seconda cosa è lo spirito di reazione messo in mostra dalla squadra. Nel primo tempo, in un quarto d'ora, il Milan è passato dallo 0-1 al 2-1. Eppure dopo soli 4' della ripresa è arrivato il nuovo pareggio e poco dopo anche il 2-3. Reazioni così, negli utimi anni, non è facile ricordarne.

Se il Milan ha imparato a gestire la palla e a produrre il gioco lo scopriremo quando la qualità degli avversari diminuirà. Per ora la squadra ha dato l'idea di sapere cosa fare con il pallone tra i piedi. Qualche errore, ovviamente, c'è stato. Ma si intravedono con chiarezza le linee guida del 4-3-3 di Montella: l'azione parte dal portiere, passaggi veloci e nello stretto a centrocampo, cambi di gioco appena possibile, pressing alto, scambi e coperture frequenti tra terzini e mezzali, con queste che devono inserirsi di continuo. A Montella viene dato il merito di mandare spesso in gol i suoi centrocampisti. Hanno segnato Juraj Kucka e Andrea Bertolacci, le due mezzali. Un'altra impressione: il Milan ha dato la sensazione di divertirsi mentre giocava a pallone.

Tra i singoli è da mettere in luce la prestazione di M'Baye Niang. Il francese ha ripagato la fiducia muovendosi benissimo, muovendosi da grande attaccante. Ha svariato molto, ha saputo difendere palla e quando c'è stato da insaccare lo ha fatto con molta freddezza. A intermittenza Suso, a cui manca la continuità e la copertura in fase difensiva. Un plauso va fatto anche a Gabriel Paletta, praticamente insuperabile.

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