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Suso: “Con Mihajlovic clima di terrore, Montella ci ha riportato serenità”

Daniele Triolo

Suso Fernández Sáez ha parlato del momento attuale del Milan e del suo passato genoano a 'Tuttosport': le dichiarazioni più importanti dello spagnolo

Suso Fernández Sáez, 23enne attaccante rossonero, ha parlato del momento attuale del Milan e del suo passato genoano a 'Tuttosport': ecco le dichiarazioni più importanti dello spagnolo.

Sul suo momento di forma: “Se è il mio momento migliore? Penso di no, sto giocando bene, è vero, sto prendendo fiducia, ma posso fare meglio”.

Sullo stato attuale della squadra: “Possiamo fare indubbiamente meglio. E' ancora presto, abbiamo giocato poche partite, ma abbiamo le potenzialità per crescere ulteriormente. La cosa importante è che adesso ci sia un gruppo solido, cosa che in passato non c'era”.

Sul confronto tra Mihajlovic e Montella: “Con il tecnico precedente c'era un clima di terrore a Milanello, Montella ha riportato serenità e tranquillità. Io credo che tutti i giocatori per dimostrare il loro valore abbiano bisogno di giocare. Io ho avuto una sola chance, contro l'Empoli, a inizio del campionato. Mihajlovic mi schierò trequartista, dunque non nel mio ruolo, e mi tolse dopo neanche un'ora. Da allora non giocai più. Penso che non si possano valutare così le potenzialità di un giocatore”.

Su Gian Piero Gasperini, suo mister al Genoa: “Lui è bravissimo, un perfezionista. Vuole sempre la squadra ben organizzata e per un giocatore nuovo, una volta capite alcune cose, diventa tutto più facile. Per me è stato importante per ritrovare continuità. Mi sarebbe anche piaciuto rimanere, c'era l'ambiente giusto, un allenatore e una società che mi stimavano. Però non si possono confrontare due realtà così, il Milan è una cosa, il Genoa un'altra. Io volevo giocare nel Milan, questo era il mio obiettivo e tornato dal prestito ne ho parlato con la società. Di certo se Montella mi avesse detto che non gli piacevo, avrei fatto un'altra scelta”.

Su Vincenzo Montella: “E’ stato molto importante il suo arrivo per me, soprattutto per il suo modo di intendere il calcio. Ha uno stile che mi piace, vuole che si giochi sempre la palla, il suo è un calcio offensivo fatto per uno come me”.

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