Qualche settimana fa Vincenzo Montella continuava a ripetere che si sarebbe affidato a Suso e M'Baye Niang. Lo ha ripetuto tutta l'estate. I tifosi hanno storto il naso nel leggere l'attacco: "Ok Bacca, ma gli altri due? Sono affidabili?" 43 anni in due. Uno con la testa un po' calda, l'altro un punto interrogativo. Intoccabili per Montella. Non è un caso probabilmente che siano i due a funzionare meglio in questo Milan. Suso, in modo particolare, a Napoli ha messo in mostra tutte le proprie capacità. È riuscito a zittire un intero stadio. Non uno stadio qualsiasi, ma il San Paolo. Il suo gol è stato un capolavoro e, tra l'altro, ha portato il risultato sul 2-2. Reina gli ha detto: "Un tiro così non ti uscirà mai più".
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Suso, il jolly del Milan: un po’ freccia e un po’ trequartista
Lo spagnolo ha scaldato il suo sinistro nei match precedenti, fin dalle amichevoli estive, ma finora non aveva mai colto la porta avversaria. Qualcuno stava già iniziando a spazientirsi. Stavolta, però, la traiettoria è stata perfetta. Ma il gol è solo la ciliegina sulla torta. 31, scrive La Gazzetta dello Sport, sono i passaggi riusciti nella metà campo avversaria nelle prime due gare; molto bello anche il lancio in occasione del gol di Niang; 80 sono i palloni giocati finora. Segni evidenti di come si sia perfettamente inserito nei meccanismi rossoneri. Ma non solo, i movimenti di Suso sono la vera arma in più per il Milan. Lo spagnolo riesce contemporaneamente ad accentrarsi e coprire la fascia. Insomma, è anche un po' trequartista.
È questo uno dei motivi per cui Montella lo adora. Il campano, si sa, predilige giocatori che sappiano adattarsi a più situazioni, modificando la posizione. Quando Suso punta un avversario, quest'ultimo non sa mai se il numero 8 taglierà verso il centro o andrà sul fondo. Non sappiamo ancora se Suso sia davvero una scommessa vinta, anche perché il passato insegna che uno dei suoi più grandi difetti è la discontinuità. Vero è che, finora, il Milan non gli aveva mai dato una vera e propria opportunità. Montella gli ha dato fiducia e il ragazzo ha preso fiducia. Voleva essere al centro del progetto Milan e sta venendo accontentato. Ora dipende solo da lui.
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