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Suso pigliatutto: “Voglio SuperCoppa, rinnovo e Nazionale”

Suso Milan-Inter
Lo spagnolo Suso è uno dei giocatori più importanti nel Milan di Vincenzo Montella e sembra avere le idee piuttosto chiare sul suo presente e il suo futuro

Edoardo Lavezzari

LA SUPERCOPPA

Tra i grandi protagonisti della stagione rossonera, lo spagnolo Suso è diventato nel giro di pochi mesi uno dei punti fissi del Milan, nonostante lo scetticismo generale dettato più che altro dalla pessima impressione lasciata nelle precedenti avventure in rossonero. Oggi Vincenzo Montella, però, non può far a meno dello spagnolo che a microfoni de "La Gazzetta dello Sport" oggi si è raccontato in una lunga intervista. Si inizia proprio dalla finale di SuperCoppa: "E’ senz’altro la partita più importante della mia carriera. Dopo vengono la finale europea e il debutto in Premier League con la maglia del Liverpool: fu contro lo United, un’emozione pazzesca".

La Juventus: "L’unica ricetta che conosco per battere i bianconeri è restare concentrati 90 minuti, altrimenti è impossibile. Se sbagli ti puniscono subito. E se hai l’opportunità di segnare, non puoi permetterti di sbagliare. A livello tattico occorre stare molto compatti e stretti perché hanno attaccanti che giocano fra le linee. Chi toglierei loro? Dybala, Buffon e Alex Sandro, che difende molto bene, è completo e dinamico. E me lo beccherò io...".

Le parole di Higuain: "Fino ad ora la Juve ha dimostrato di essere la più forte, ma in campionato abbiamo vinto noi. Diciamo che un nome avrebbe anche potuto farlo (il "Pipita ha dichiarato che non toglierebbe nessun giocatore al Milan ndr) ".

Il paragone con Dybala: "La prima volta che affrontai il Palermo, Alex mi disse: osserva bene quel ragazzo e guarda come si muove. Aveva ragione, è fenomenale. In qualche movimento e giocata in effetti siamo simili, ma lui gioca più “dentro” di me".

Aver già battuto la Juve: "Averli sconfitti dà molta fiducia e anche qualche indicazione in più su come affrontarli. Ma se devo essere onesto, partono un po’ più favoriti, e io lo preferisco perché in questo modo noi saremo an- cora più motivati e la pressione sarà su di loro. Noi, nonostante non si vinca da due partite, ma avendo giocato bene, paradossalmente arriviamo alla Supercoppa ancora più convinti e consapevoli della nostra forza. Se perdiamo, per esempio, come è successo a Roma, avremo buoni motivi per essere soddisfatti lo stesso nel nostro percorso di crescita. Se vinceremo faremo un bellissimo regalo al presidente più grande del mondo".

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IL MILAN

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L'addio al Liverpool e l'approdo in rossonero: "Non c’erano i presupposti per andare avanti e io avevo bisogno di un’opportunità. Ecco perché ho scelto il Milan, che per me è un top club europeo. All’inizio è stata dura, poi questa opportunità mi è stata data, grazie a Montella".

Montella: "E’ uno che non ha paura di rischiare, gestisce ottimamente il gruppo e dà opportunità a tutti. Personalmente mi ha sempre dato fiducia, con lui sto davvero bene. Il suo stile è come il mio stile, e la cosa mi agevola. Un Milan giovane? E qui si torna all’allenatore. Lui è uno che non ha paura di far giocare i giovani, cosa che per i tecnici è sempre abbastanza difficile. E’ bello guardarsi intorno e vedere compagni giovani, ma va detto che se lavori bene l’età è solo un numero e non si vede".

Il suo momento: "La verità è che sono in un momento in cui sto proprio bene, fisicamente e di testa, quindi voglio continuare così. E quando sto bene, so di poter giocare sempre, di poter essere titolare".

La classifica: "Non mi stupisce, l’avevo capito già da questa estate che sarebbe stata l’annata giusta. Fino all’anno scorso la differenza con Juve, Roma e Napoli era notevole, ora stiamo di- mostrando di poter far parte del club delle grandi. Se continuiamo così torneremo a essere il “vecchio” Milan. L’importante sarà far punti specialmente con le piccole: storicamente ne perdiamo per strada sempre troppi".

Le ambizioni: "Speravo che questo per me sarebbe stato l’anno della svolta e sto dimostrando che giocando con continuità può esserlo. Mi piacerebbe rinnovare il contratto (2019, ndr), se ne sta già parlando, per me non ci sono problemi. E vorrei anche la nazionale: se Lopetegui ha dato un’opportunità agli altri, perché non darla anche a me?".

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