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Oggi, 2 maggio 2016, compie 41 anni David Beckham, fuoriclasse inglese a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila, ed icona glamour del nuovo millennio. Lo 'Spice Boy' (soprannome derivatogli dal suo matrimonio con l'ex Spice Girls, Victoria Adams, nel 1999), universamente conosciuto anche come 'Becks', ha indossato, in carriera, le maglie del Manchester United (con breve parentesi, da giovanissimo, in prestito al Preston North End), del Real Madrid, dei Los Angeles Galaxy e del PSG. Nel mezzo, quando era sotto contratto con la franchigia californiana della MLS, due brevi ma intense esperienze con la maglia del Milan, nel 2009 e nel 2010. Ripercorriamo le tappe della sua splendida carriera, augurandogli di cuore un felice compleanno.
L'8 luglio 1991, a 16 anni, firma un contratto con le giovanili del Manchester United, il club che, poi, lo lancerà tra i grandi nel calcio che conta. L'esordio in Premier League avviene il 2 aprile 1995, nello 0-0 dei 'Red Devils' contro il Leeds: Sir Alex Ferguson, che conosce Beckham, e frequenta la sua famiglia sin da quando il ragazzo ha 12 anni, si fida di lui, e, quando, nella stagione 1995-96, lo United si priva di giocatori quali Paul Ince, Andrej Kanchelskis e Mark Hughes, il manager scozzese lancia Beckham in prima squadra, da titolare. Il biondo centrocampista lo ripaga, alla prima giornata, nella sconfitta per 3-1 sul campo dell'Aston Villa, realizzando un gol da centrocampo. È la nascita di una stella. Prende la maglia numero 7 (in precedenza aveva la 10) dopo il ritiro di Eric Cantona, ed è tra i trascinatori del Manchester United al 'treble' del 1999, quando vince Premier League, F.A. Cup e Champions League, in rimonta 2-1 sul Bayern Monaco nei minuti finali della gara. Nel 2000 il suo rapporto con Ferguson, insoddisfatto della crescente notorietà di Beckham, soprattutto fuori dal campo, si deteriora, ed il club di Manchester decide, nel luglio 2003, di venderlo al Real Madrid (uscito vincitore dal derby di mercato con il Barcellona) per 35 milioni di euro. In Inghilterra, Beckham vince in totale 12 trofei in 12 anni, e segna 85 gol in 394 partite.
Beckham firma con la 'Casa Blanca' un contratto di 4 anni a 6 milioni di euro l'anno. Sceglie la maglia numero 23 (la 7 è occupata da un certo Luis Figo) in onore del suo idolo nel basket, Michael Jordan, ed esordisce nella Liga il 23 agosto dello stesso anno allo stadio 'Santiago Bernabéu' realizzando dopo appena 8' il suo primo gol con i 'Galacticos' nel 2-1 inferto al Betis Siviglia. Nonostante il Real Madrid, al termine dell'anno, arrivi quarto, Beckham gioca un gran campionato, divenendo un beniamino dei tifosi. Modifica il suo ruolo: non più ala destra, dove giostrano già lo stesso Figo ed il connazionale Steve McManaman, ma gioca interno di centrocampo. Posizione che gli giova: nel 2006, è il miglior 'assist-man' della Liga spagnola.
Il 2006-2007, però, vede il ritorno, a distanza di 10 stagioni, di Fabio Capello sulla panchina del Real Madrid: 'Don Fabio' gli preferisce José Antonio Reyes, per l'inglese gli spazi in squadra si riducono e, dopo soli due trofei conquistati in 4 stagioni, con 159 gare disputate e 20 gol realizzati, l'11 gennaio 2007 firma con i Los Angeles Galaxy, optando, a soli 32 anni, per un dorato esilio nella Major League Soccer statunitense.
Il contratto con i Galaxy (5,5 milioni annui per 5 stagioni) entra in vigore dall'11 luglio, e 'Becks' anche qui sceglie la maglia numero 23. Negli States il centrocampista britannico disputa in totale 125 gare mettendo a segno 20 reti, ma fa parlare di sé, più che per le sue gesta in campo, per il binomio venutosi a creare tra il suo 'essere star' e la città di Los Angeles, rinomata per accogliere tutte le maggiori celebrità del pianeta. Beckham, comunque, dimostra di essere un calciatore di altissimo livello: il suo arrivo ai Galaxy sposta gli equilibri della MLS sulla West Coast, e conduce la franchigia californiana a vincere due campionati, nel 2011 e nel 2012. Rinnova il contratto con L.A. per altri due anni: nel mezzo, però, viste le date di inizio e fine torneo 'sfalsate' rispetto ai canonici campionati europei, Beckham torna varie volte in Europa: sgambetta per un po' con Arsenal e Tottenham, ma, per tornare ad allenarsi seriamente in vista anche degli appuntamenti della sua Nazionale, e per giocare con continuità, sceglie la Serie A ed il Milan.
Il 7 gennaio 2009 arriva in prestito al Milan e, il 25 gennaio, al 'Dall'Ara' di Bologna, nel 4-1 dei rossoneri, sigla il suo primo gol italiano. Soddisfattissima del suo rendimento, la società di Silvio Berlusconi lo inserisce in lista UEFA, e gioca con il Milan anche nelle coppe (esordio il 18 ottobre 2009 contro il Werder Brema, al 'Weser Stadion'). Inizialmente giunto in prestito per 3 mesi, prolunga la sua permanenza in Italia fino alla fine della stagione, e colleziona 20 presenze tra Serie A e Coppa UEFA, con 2 gol all'attivo. Un anno dopo, la situazione si ripete: Beckham vuole allenarsi bene, vuole giocare, e, nel gennaio 2010, torna nuovamente al Milan, accolto benissimo dai compagni di squadra, conquistati dalla semplicità del ragazzo. Il 14 marzo contro il Chievo, però, si rompe il tendine d'Achille della gamba sinistra, chiude anzitempo la stagione e saluta definitivamente l'Italia.
Nel gennaio 2013, risolto il suo contratto con i Galaxy, firma per 5 mesi con il PSG: indossa la maglia numero 32, e decide di non percepire alcuno stipendio. Vince subito il titolo nella Ligue 1, e decide di ritirarsi al termine della stagione: in occasione della gara casalinga del 18 maggio contro il Brest, Carlo Ancelotti, che gli aveva fatto indossare la fascia di capitano, lo sostituisce a 10' dalla fine del match, e fa uscire dal campo Beckham con la standing ovation dei tifosi del Parco dei Principi.
Con la maglia dei 'Tre Leoni' inglesi disputa tre fasi finali dei Campionati del Mondo (1998 in Francia, 2002 in Corea del Sud e Giappone e 2006 in Germania) e due fasi finali dei Campionati Europei (2000 in Belgio e Paesi Bassi, 2004 in Portogallo). Capitano della Nazionale inglese dal 2000 al 2006, alterna grandi momenti, splendide giocate, e bellissime prestazioni, a momenti di 'down', periodi nei quali, per infortuni vari o per problemi con i selezionatori dell'epoca, non riesce a farsi convocare o ad incidere come vorrebbe.
Non vince nulla con l'Inghilterra, colleziona 115 presenze e mette a segno 17 reti: ultima gara disputata in Nazionale quella del 14 ottobre 2009 a Londra, contro la Bielorussia (3-0), valevole per le qualificazioni al Mondiale 2010 in Sudafrica. al quale non prenderà parte.
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