Una carriera, forse di più, interamente rossonera. Il legame tra Mauro Tassotti e il Milan, infatti, non si limita alla vita professionale: 37 anni sono tanti, vissuti da giocatore, da vice-allenatore e, nell'ultima stagione, da osservatore dei giocatori in prestito. Il suo futuro, ora su chiama Ucraina, da vice di Andry Shevchenko. La Gazzetta dello Sport, per l'occasione, ha intervistato Tassotti, che esclama: "Fosse per me avrei continuato ad allenare, ma non è stata una scelta mia. La scelta dell'Ucraina non è una cosa nuova. Al momento l'unica cosa che ho firmato è la rescissione con il Milan, ma dovrebbe andare tutti in porto entro la prossima settimana".
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Tassotti: “Milan, ad andarmene mi è venuto il magone…”
Dopo 37 anni nella famiglia rossonera, Mauro Tassotti ha salutato Milano, pronto alla nuova avventura in Ucraina al fianco di Shevchenko
Ancora: "Quando mi chiamato Shevchenko mi ha lasciato un grande senso di gratificazione. La sua stima mi ha fatto un piacere enorme. Lui, poi, è carichissimo. Anche il progetto è intrigante: si lavorerà su una qualificazione mondiale, mi incuriosisce. Finora avevo sempre lavorato a livello di club".
E sul Milan: "Quando ho firmato la rescissione mi è venuto il magone. Sono stati 37 anni indimenticabili. Avevo davanti Galliani che diceva: "Se sei contento tu, siamo contenti anche noi". Sapeva che volevo tornare sul campo e non mi avrebbe ostacolato anche se avevo ancora un anno di contratto. Sono andato vicino alla lacrimuccia, ma sono riuscito a trattenermi".
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