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Sul carattere schivo di Honda: "Si è un giocatore un po’ introverso, non parla molto ma in campo sa essere leader a modo suo".
Siete legati da qualche retroscena? "Quando alleni una nazionale, i giocatori li vedi un paio di volte ogni due o tre mesi. E’ difficile entrare in un rapporto confidenziale. Devo dire che con Honda avevo subito instaurato un buon rapporto, come con tutti gli altri d’altronde. Nagatomo ad esempio è molto più aperto, lo considero mezzo napoletano da questo punto di vista".
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