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L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha pubblicato la storia di Cristian Zapata, uno dei migliori in campo contro il Napoli e buona notizia per Sinisa Mihajlovic.
Zapata già da giovane pensava da difensore, seppur di impronta interista. Infatti, guardando la Serie A degli anni '90, sognava di marcare un giorno Ronaldo e diceva agli amici di voler avere i muscoli di Vieri. Giocava con gli amici in Colombia al campetto di Padilla Cauca. Fu scoperto nel Mondiale Under 20 del 2005, quando l'Udinese si accorse da lui, quando marcò magistralmente l'Italia di Pellè.
All'Udinese Galeone puntò su di lui. Il soprannome "torre de hierro" non era solo per la sua altezza, ma anche per la freddezza del suo carattere. Chiunque il mister gli dicesse di marcare, Zapata non dimostrava nessuna paura e emozione. Arrivò al Milan nel 2012, dopo gli addii di Nesta e Thiago Silva. Non è esattamente l'eredità più comoda da raccogliere per un difensore.
In effetti l'avventura di Zapata al Milan è sempre stata costellata da alti e bassi, lasciando intuire la sua potenzialità ma senza mai trovare continuità. Lunedì contro il Napoli ha preso il posto dell'influenzato Romagnoli, e ha stupito tutti per come ha marcato Higuain, uno degli attaccanti più forti d'Europa. Il Milan è rimasto stupito dalla sua partita, e pensa di offrirgli il rinnovo del suo contratto, in scadenza a giugno.
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