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A 20 anni Andrea Poli era considerato uno dei talenti più promettenti del calcio italiano. A 24 anni era conteso dalle big del campionato ed è finito al Milan. Oggi Poli ha 27 anni ed è nel pieno della maturità calcistica, ma non ha mantenuto le promesse. Anche se a ottobre 2016 ha tagliato il traguardo delle 100 presenze in rossonero, in questa stagione ha collezionato appena 361' complessivi in campionato e solo tre volte è partito titolare.
Andrea Poli ha scelto il rossonero fin dalla tenera età e ha dichiarato pubblicamente il suo amore per il Milan nell'estate del 2013: "Fin da piccolo ho sempre avuto la camera tappezzata di gagliardetti, cappelli e magliette rossonere. Mi ricordo di una mia vecchia foto con la divisa del Milan, avevo sei o sette anni, me l'aveva regalata mio padre e l'avevo indossata durante la festa per il mio compleanno. Poi l'ho messa anche quando giocavo con gli amici e durante le partite del Milan che vedevo in televisione".
Il 29 settembre non è solo il titolo di una splendida canzone scritta da Mogol, musicata da Lucio Battisti e cantata dagli Equipe 84, ma è anche il giorno in cui è nato Andrea Poli. Ma non è tutto: in questo giorno sono nate due persone che hanno legato il loro nome al Milan: il presidente Silvio Berlusconi e Shevchenko, uno dei più forti attaccanti della recente storia rossonera.
Quando era un giovane promettente, Poli veniva paragonato un po' a Pirlo e un po' a De Rossi. In realtà il giovane Poli si ispirava principalmente a un altro modello. Il suo idolo era Steven Gerrard, ex mediano e capitano dei Reds: "Diventando calciatore il mio modello è diventato Steven Gerrard. Per me è il numero uno nel mio ruolo, il sogno è poter un giorno scambiare la maglia con lui".
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Se Gerrard era il suo idolo in campo, fuori dal rettangolo di gioco Poli ha ben altri altri modelli. Il personaggio storico che più lo affascina è il Mahatma Gandhi, leader pacifista e padre della nazione indiana. Il film preferito è "Pulp Fiction" di Quentin Tarantino. Per quanto riguarda la sua sfera privata, il mediano rossonero ha riconosciuto nella generosità un suo pregio e nell'eccessiva serietà un difetto.
Come tanti bambini, anche Poli ha iniziato prestissimo a dare calci al pallone. Con il passare degli anni è cresciuto ed è diventato un giocatore professionista:"Il primo calcio l’ho dato a tre o quattro anni. Cosa avrei fatto se non avessi fatto il calciatore? Non saprei, non mi sono mai posto il problema, visto che ho sempre voluto fare il calciatore . Però, se non ce l’avessi fatta, avrei provato a fare il medico».
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