A cura di Massimo Iurino
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5 cose che non sai su Lucas Biglia
INTRO
—Non può considerarsi propriamente un top player ed il suo approdo al Milan non ha incendiato gli animi dei tifosi, tuttavia Lucas Biglia è da considerarsi un grande acquisto per i rossoneri che, dai tempi di Andrea Pirlo, erano alla ricerca di un faro in cabina di regia. Non ama giocare di fino, anzi lavora sempre nell'ombra, ma difficilmente perde palloni e spesso è impegnato nella doppia fase di costruzione ed interdizione: insomma un centrocampista tuttofare che a Roma, sponda Lazio, ha sempre fatto bene ed è stato fondamentale per far girare la squadra a dovere. Anche con la sua nazionale, l'Argentina, si è progressivamente guadagnato un posto, arrivando a giocare la finale del Mondiale 2014, persa contro la Germania. Ecco 5 curiosità sul neo-acquisto milanista.
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SOPRANNOME
—Appena arrivato all'Anderlecht, nel 2006, si guadagnò l'appellativo di El Principito, sia per la sua grande eleganza in campo ed i suoi movimenti felpati, che soprattutto per la somiglianza con Franky Vercauteren, bandiera dei belgi negli anni '70 ed '80 che, appunto, veniva soprannominato il Piccolo Principe.
CITTADINO ONORARIO
—Nato a Mercedes, in Argentina, il 30 gennaio 1986, nel 2014 è diventato cittadino onorario della sua città. Il premio gli è stato riconosciuto presso il Teatro Argentino, alla vigilia della spedizione per i Mondiali brasiliani del 2014. Nell'occasione dichiarò il suo amore per Mercedes ed il suo desiderio di tornarvi sempre per trascorrere le vacanze.
METRONOMO
—Lucas, come detto, è stato uomo guida in tutti i suoi quattro anni di militanza alla Lazio. Ed i numeri sono dalla sua parte. Basti pensare che la scorsa stagione ha ottenuto l'87,3% di passaggi riusciti, una media di 55,6 palloni smistati a partita e di 1,61 tocchi di palla al minuto. E ancora: riesce a garantire 2 passaggi chiave (cioè passaggi che creano azioni pericolose) a partita. Numeri impressionanti.
MALEDIZIONE
—Biglia non è stato propriamente fortunato quando ha disputato una finale, sia con la Nazionale, che con i biancocelesti laziali. Anzi si può parlare di una vera e propria maledizione da finale, avendone perse ben sei di fila in quattro anni. Con la maglia della Lazio la sua bestia nera è la Juventus, contro la quale ha perso la Coppa Italia nel 2015 e la Supercoppa Italiana nel 2013 e nel 2015. Con l'Argentina, invece, è uscito sconfitto nella finale Mondiale del 2014 contro la Germania e nelle finali di Coppa America del 2015 e del 2016, sempre contro il Cile.
ORIGINI
—Lucas Biglia ha passaporto italiano, in quanto i suoi avi hanno origini fiorentine. Il suo successo nel mondo del calcio ha rappresentato un riscatto per la famiglia povera da cui proviene. I suoi genitori infatti hanno dovuto sopportare enormi sacrifici per crescere i 4 figli. Proprio la perdita del papà, con il quale aveva un legame fortissimo, fu la causa di un periodo di depressione ai tempi dell'Anderlecht.
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