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Demetrio Albertini, ex giocatore del Milan, con il quale ha disputato 295 presenze, ha rilasciato una lunga intervista a TMW Radio, soffermandosi in particolare sui centrocampisti della rosa rossonera: "Il Milan si è mosso rapidamente, ha ricreato un entusiasmo che era un po' nascosto negli ultimi anni. Sono riusciti a vendere più il progetto che la squadra del Milan coi primi acquisti, poi uno dietro l'altro sono riusciti ad accreditarsi per costruire un Milan vincente. Nel momento in cui vedi che il mercato del Milan è importante, lo prendi in considerazione e sai che la società fa le cose per bene".
Sul possibile scudetto: "Uno se lo augura, ma il mercato è una delle componenti per arrivare alla vittoria, non l'unica. Si è cambiato tanto. Per arrivare alla vittoria bisogna pensarci fin da subito, a costo di alzare l'asticella. Il Milan deve puntare da subito a vincere lo scudetto".
Sul paragone tra Albertini-Desailly e Biglia-Kessie: "Il paragone ci sta, anche se non amo i paragoni. Ognuno ha la sua storia. Noi l'abbiamo scritta la storia. Loro hanno la fortuna e la possibilità di poterla scrivere. Biglia? Ho sempre vissuto con dei paragoni vicini e non è semplice. Biglia è un giocatore consolidato, non è una promessa. Il suo valore lo conosciamo tutti, il suo carisma, le sue qualità tecniche. Lui ha già scritto una parte della sua storia. Paragonarlo a me sembra limitativo. Il paragone quando esordì col Cagliari era Gianni Rivera, poi la mia storia è stata diversa".
Sul rinnovo di Donnarumma: "La gestione è opinabile, non voglio entrare nel giudizio. Ci saranno retroscena che nessuno conosce. L'obiettivo si è raggiunto, è una cosa positiva. Non puoi non avere un guadagno economico da un giocatore come questo. E' un fuoriclasse, ha qualcosa in più, è un valore assoluto. Il Milan lo ha tenuto ed è un punto a favore di questa società".
Su Locatelli: "Sapete cosa vuol dire scendere in campo a diciotto/diciannove anni a San Siro con la maglia del Milan? Dire che ha difficoltà non è giusto. Degli alti e bassi a quell'età ci sono, sia fisicamente che di interpretazione. Non è così semplice giocare lì. Ti aspetti sempre qualcosa in più, non è che ogni giorno migliora per quanto riguarda le proprie qualità. Manuel deve lavorare tanto, lo ho detto anche dopo il gol alla Juventus. Lo vedo e lo sento parlare, mi piace come ragazzo, ma nella generazione di oggi è facile bruciare i ragazzi".
Su Montolivo: "E' un giocatore maturo, l'ho visto esordire in Serie A all'Atalanta. Ho visto in lui qualità morali, ha ricevuto tantissime critiche, sembrava che le sorti del Milan dipendessero esclusivamente da lui. Un pizzico di personalità in più l'avrei voluta vedere, gliel'ho detto anche di persona, ma mi è piaciuto sempre. Credo sarà molto utile a questo Milan, mi fa piacere che qualcuno si possa ricredere. Lo reputo un giocatore di valori importanti anche fuori dal campo".
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