di Deborah Maria Della Valle
archivio2017
Allarme Bonucci: è la controfigura del leader tanto agognato
Ci risiamo, quella che doveva essere la partita della rinascita è stata, ancora una volta, una delusione. E la prestazione di Leonardo Bonucci non è da meno. Quello che millanta sui social network, al momento, non si sta verificando in campo. L’unica cosa che si verifica sempre e puntuale, è il post pubblicato dopo ogni match. E i tifosi rossoneri, questa volta, non ci stanno.
Pioggia di insulti per il capitano. Basta fare un giro su Instagram per vedere e soprattutto comprendere quanto i tifosi siano (già) stufi dell’acquisto più chiacchierato del calciomercato estivo, accolto da leader e già bersaglio. Nella stracittadina calcistica andata in scena a San Siro domenica sera l’ex Juventus non riesce per nulla a marcare Mauro Icardi, e nel dare un voto o un giudizio alla sua prestazione ci si interroga su tutti gli errori commessi. Peggio l’intervento in ritardo sulla prima rete del capitano nerazzurro oppure il fatto di averlo lasciato completamente libero sula seconda? Il popolo rossonero continua ad interrogarsi sulla questione.
Approda nello spogliatoio rossonero con la fascia da capitano già al braccio dopo essere stato bandiera per 7 anni di un altro spogliatoio, bypassando quindi quelle che (dovrebbero) essere le regole base per un club calcistico in merito all’argomento. Non è questa la sede opportuna per discutere tale scelta da parte della società certo è che, per ora, quella che doveva essere la sorpresa più eclatante, il grande colpo per i tifosi rossoneri, il trasferimento che indubbiamente ha fatto più scalpore considerata la rivalità delle due squadre, si sta rivelando invece un potenziale allarme per la squadra di Vincenzo Montella (e forse anche per Montella stesso).
E allora se è vero e corretto che bisogna analizzare la situazione tenendo in considerazione tutti i fattori, quello della società e quello del giocatore, è anche vero che Bonucci alla Juventus si trovava in un contesto più che collaudato, composto da compagni che lo aiutavano e si imponevano come veri e propri cani da guardia marcando il territorio su tutti i lati. A destra e sinistra, avanti e indietro. Al Milan è diverso. Qui è lui il protagonista, è lui al centro di tutto. E’ lui a dover avere la giusta concentrazione, la giusta motivazione e il giusto approccio con i compagni. Ma queste sono tutte cose che sapeva quel fatidico 20 luglio quando, dopo una trattativa lampo, accettò di passare alle cose formali di Marco Fassone.
Ad oggi però l’ex Juventus sembra essere uno scolaretto impaurito e anche un po’ imbranato che si reca al campo estivo e alla quale ci voglia la settimana di adattamento, ai nuovi compagni, al nuovo luogo. Alla novità e al cambiamento in sé. Capitan Bonucci però l’età dello scolaretto l’ha passata da un pezzo e il Milan non può aspettare altre settimane. La squadra di Montella di tempo a disposizione non ne ha più.
E’ ora di mostrare il carattere sul campo e non (solo) sui social, è ora di fare una partita migliore in più e pubblicare un post in meno. E’ ora di mettere in pratica sul terreno di gioco quello che scrive sotto le fotografie. E’ davvero il momento di spostare questi tanto agognati equilibri. Quelli che finora sembrano sì essere stati spostati, ma non come ci ha comunicato o forse non come abbiamo compreso. Chi lo sa.
Ad ogni modo sarebbe follia dire che la difesa bianconera non risenta della sua partenza: il problema principale però è che quella rossonera attende ancora di vedere il campione che ha dimostrato di essere in questi anni. Lo stesso che è considerato uno dei difensori più forti al mondo e che è tra i candidati del Pallone d’oro 2017. Allo stato attuale delle cose si sta ampiamente realizzando la profezia annunciata da Walter Sabatini: “Bonucci al Milan indebolirà entrambe le squadre”. Il campo estivo è terminato da qualche mese ormai e allora meglio che il capitano rossonero lo comprenda perché non si può attendere quello della prossima estate. Perché non si può pagare 42 milioni di euro d’iscrizione per poi essere lo scolaretto peggiore.
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