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Allegri sfida il suo passato: il Milan è solo un ricordo

Massimiliano Allegri Juventus
Quattro anni in rossonero, con uno Scudetto: Allegri è entrato nella storia del Milan, poi il passaggio alla Juventus, dove è diventato grande

Stefano Bressi

Quattro anni in rossonero, con uno Scudetto: Massimiliano Allegri è entrato nella storia del Milan, poi il passaggio alla Juventus, dove è diventato grande. Il tecnico livornese, ormai, è entrato a far parte dell'elite degli allenatori. Non a caso ci sono voci che lo vogliono come prossimo allenatore del Barcelona. Al Milan non è riuscito, dopo il primo anno strepitoso, a ottenere altri successi, per diversi motivi. Il secondo anno è ricordato da tutto il mondo come quello del campionato falsato dal gol non assegnato a Sulley Muntari, proprio contro la Juventus.

È quello, probabilmente, il bivio della carriera di Allegri in rossonero. Se quel gol fosse stato convalidato il Milan avrebbe con ogni probabilità vinto lo Scudetto e avrebbe così potuto evitare di cedere Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva al termine della stagione. Ma l'arbitro ha lasciato andare ed ecco che allora il titolo va alla Juve di Antonio Conte e l'anno dopo il Milan raggiunge a fatica il terzo posto. Poi il crollo.

Tanti tifosi se la sono presa con l'allenatore, che veniva considerato la causa del disastro rossonero. Il tempo gli ha dato torto. Il Milan ha continuato a vivere nelle difficoltà, mentre il Conte Max è approdato alla Juventus e si è consacrato definitivamente. Due Scudetti in due anni, più una finale di Champions League. Ai quali si aggiungono la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana, oltre all'ormai prossimo terzo titolo.

Stasera Allegri sfiderà il suo passato, che è ormai un lontano ricordo. Anche, volendo, rinnegato, visto come ha cambiato idea sul gol di Muntari. I rapporti con Adriano Galliani sono rimasti ottimi, ma con i tifosi rossoneri è rimasto un po' freddo. Stasera giocherà in casa, contro un Milan che già due volte quest'anno gli ha fatto male. Soprattutto a Doha, dove ad alzare la coppa è stato Vincenzo Montella. L'Aeroplanino, di certo, non fa rimpiangere il livornese.

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