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È dovuto arrivare al Bayern Monaco per essere esonerato, Carlo Ancelotti, e ha vinto pure lì. Il tecnico ex Milan adesso è in pausa, in attesa di scoprire dove lo porterà il futuro. Qualcuno sostiene che possa tornare in rossonero se dovesse saltare Vincenzo Montella. Intanto, intervistato da Radio Rai, ha parlato di questo e anche di molto altro. Ecco le sue parole.
Sul Bayern: "Neuer è un grande portiere e la sua assenza ha certamente pesato. Il motivo dell'esonero però non è da ritrovare lì. Forse la società non credeva più nel lavoro che facevo. Per me ora è giusto guardare avanti e prendermi tempo per guardare il calcio da spettatore, con interesse e cercare un'altra opportunità in futuro, non adesso".
Sul futuro: "Vorrei avere un'opportunità per creare un progetto e lavorare con serenità anche se il nostro è un mestiere che non ti dà serenità e tranquillità. Ma è normale, basta un risultato sbagliato che la pressione aumenta. Con serenità aspetto, non ho fretta. In questo momento non so quale possa essere la soluzione migliore. Ogni giorno salta fuori una voce tra Everton, Cina, Chelsea, con il mio amico Antonio che si arrabbia... Con lui parlo spesso".
Sul Milan: "Nel calcio non ci sono maghi con la bacchetta magica. Ci vuole pazienza, trovare giocatori ideonei al progetto. Il Milan ha fatto una campagna acquisti che tutti hanno definito straordinaria, ma non bastano sei mesi o una campagna acquisti per fare una squadra. Occorre tempo, perseverare negli investimenti e nel lavoro. Il quarto posto è molto importante, ti permette di giocare la Champions e fare investimenti. Ma è ancora più importante non abbattersi se le cose non vanno bene".
Sul VAR: "È arrivato troppo tardi, doveva arrivare prima. Solo un folle può pensare che non serva. Risolve tantissimi problemi a livello di polemiche, di serenità arbitrale. Credo ormai siano tutti d'accordo, fortunatamente sarà messa anche ai prossimi Mondiali. Evita tanti problemi, non c'è discussione".
Sulla Serie A: "La Juve non è mai andata via, è sempre lì. Il Napoli ha trovato continuità, con Sarri che è molto bravo. Ha trovato una struttura societaria che gli ha dato la possibilità di costruire in questi tre anni, con una squadra che gioca davvero bene".
Sulla Nazionale: "Giocare uno spareggio è sempre un rischio. In certe situazioni conta anche la storia e l'Italia è avvantaggiata sotto questo aspetto. Giocando in un girone con la Spagna però era preventivato ritrovarsi agli spareggi".
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